La pratica artistica di Rosana Antolí giustappone il disegno, la performance e l’immagine in movimento per rivelare i comandi coreografici celati che strutturano il quotidiano, con lo scopo di combattere l’imposizione di comportamenti, azioni e movimenti.
Virtual Choreography è una piattaforma online che funziona come un database aperto di movimenti, una «mappa mondiale dei gesti» che consente al pubblico di visualizzare e caricare numerosi movimenti registrati e creati da loro stessi. Il quartiere di Hackney Wick rappresenterà il punto di inizio di Antolí per un progetto che proseguirà in diverse città e paesi del mondo.
Nell’ambito della sua residenza presso l’Arebyte Gallery, Antolí condurrà una ricerca sui gesti e comportamenti di zone specifiche di Hackney Wick, richiedendo il coinvolgimento di varie fasce della comunità. Il progetto culminerà in una piattaforma virtuale partecipativa e in una mostra dove chiunque può guidare un nuovo movimento da aggiungere a questa sinfonia di gesti. (dal comunicato stampa)
Un totale di dieci persone, provenienti da comunità diverse del quartiere, verranno scelte per le loro caratteristiche comportamentali sulla base dell’osservazione dei rispettivi comportamenti normativi, sociali e privati. Per dieci giorni i partecipanti si riprenderanno contemporaneamente mentre completano un gesto che verrà loro impartito e che poi verrà caricato sul sito web e diventerà parte della mostra.
L’opera si ispira a One Minute Sculptures di Erwin Wurm e si trasforma in ciò che Antolí definisce One Minute Social Choreography. Attraverso la disseminazione dei video registrati, una rete viene creata e i gesti sono evidenziati e accentuati; e attraverso la loro volontà di resistere e ricevere istruzioni; il loro potere e status sociale diventa obsoleto. Il termine coreografia qui è democratizzato in quanto tutti coloro che si esibiscono diventano ballerini.
All’interno dell’opera vi è anche un’idea di scambio – scambio tra la videocamera e il protagonista della performance, scambio tra l’artista e i collaboratori, e scambio letterale di movimenti nella città. Attraverso questo scambio, Antoli intende creare una mappa dell’archeologia dell’area e dar vita a nuovi modi di pensare circondando la percezione della danza e dell’identità.
Rosana Antoli. Virtual Choreography, Arebyte Gallery, 08.10 – 08.11.2016, il progetto è realizzato con il supporto dell’Arts Council England.
Rosana Antolí è un’artista londinese. La sua pratica artistica si pone all’intersezione tra arte, coreografia e quotidianità. Antolí ha conseguito, nel 2015, un Master in Sculpture and Performance presso il Royal College of Art. Il suo lavoro è stato presentato in una varietà di musei e gallerie su scala internazionale. Tra questi: Centro de Arte Contemporáneo Wilfredo Lam (La Havana, Cuba 2016), CCEMx (DF, Mexico. 2016), Joan Miró Foundation Museum (Barcelona 2016), CCEN (Managua, Nicaragua 2016), Josée Bienvenu Gallery (New York 2016), LagerHaus62 (Zurigo 2015), Herbert Read Gallery – UCA (Canterbury, UK 2015), ABC Museum (Madrid 2015), The Ryder Projects Gallery (Londra 2015) and Pieroggi Gallery (New York 2015).
Il suo lavoro ha ricevuto diversi riconoscimenti e borse di studio, tra cui: Generaciones 2017 (Spagna 2016), 4th International Emerging Artist Award launch event (Dubai 2015), Royal British Society of Sculptors Award (Inghilterra 2015), BBVA National Video Art Prize (Spagna 2015), Gasworks International Fellowship ( Londra -Colombia 2015), Olivier von Schulthess Collection Residency (Svizzera 2015)
images (all) Rosana Antoli, Virtual Choreography, 2016