Grégory Lasserre e Anaïs Met Den Ancxt, rispettivamente classe 1976 e 1981, compongono il duo artistico francese conosciuto con il nome Scenocosme, la cui produzione è cominciata un decennio fa ed è oggi conosciuta nell’ambiente artistico per la poetica con cui ha saputo mescolare arte e tecnologia. Infatti, dal loro laboratorio nella regione del Rhône-Alpes, nella Francia sud-orientale, Grégory e Anaïs hanno formulato un linguaggio sempre più caratterizzato dal connubio tra poesia e interattività, tra spiritualità e manipolazione digitale, tra ambiente naturale e struttura moderna.
La sensibilità con cui Scenocosme ha saputo esplorare le relazioni – e le relative variazioni – tra esseri umani e l’ambiente in cui coesistono, ha dato vita a performance altamente scenografiche, ad installazioni visive e sonore, oltre a numerose sperimentazioni che hanno fruttato al duo – fin dagli esordi nel 2004 – numerosi premi e inviti a prestigiose residenze d’artista.
Alcuni esempi chiave della loro ricerca artistica sono l’installazione Phonofolium, presentata per la prima volta nel 2011, un’opera d’arte interattiva composta da un albero che reagisce al tocco umano emettendo un suono. Questo avviene perché le piante sono sensori naturali e sono sensibili a vari flussi di energia, caratteristica che, abbinata alle tecnologie digitali, ha permesso a Scenocosme di stabilire una relazione tra le piante, l’intervento umano e il suono che esse producono quando avviene l’interazione tra i vari elementi. Un’installazione realizzata per far riflettere il pubblico sul rapporto nei confronti dell’ambiente che ci circonda, silenzioso e discreto ma non per questo meno vitale dell’essere umano. Anche l’installazione del 2011 dal titolo Ecumes suggerisce una considerazione sulla tipologia di contatto con la natura, osservando come l’imposizione delle mani sul legno lasci una traccia, un’impronta digitale che si mescola con quella naturale, con una disinvoltura che spesso, nel bene e nel male, dimentichiamo.
Come non citare, a proposito del rapporto uomo-natura, l’opera Nuage solide, frutto di una residenza d’artista del 2009. Si tratta di un’installazione ambientale composta da una struttura in plexiglass contenente una piccola quantità d’acqua, la quale a seconda delle condizioni climatiche in cui viene collocata – nello specifico un lago alpino – reagisce come farebbe una nuvola, un elemento naturale leggero, delicato, effimero ma con una personalità, che ci è dato conoscere proprio attraverso la sua prigionia nel plexiglass.
Fino al confronto tra più persone, come nel caso di Rencontres imaginaires, una serie composta da video interattivo-comportamentali in cui il visitatore viene posto di fronte ad uno specchio che riflette il suo corpo, il suo volto. Sul suo riflesso compaiono gradualmente mani e facce virtuali che cercano di toccarlo, a carezzarlo, ma anche catturarlo e con le quali il visitatore può interagire. Le risposte del pubblico mostrano una gamma di comportamenti propri dell’essere umano posto a contatto con i suoi simili, interessante e rivelatrice della nostra natura più intima. Scenocosme persegue dunque una ricerca artistica attuale e attenta a tutte quelle componenti ambientali che contribuiscono all’educazione sociale dell’individuo, condite con una sensibilità autentica che trasforma la sperimentazione del duo in poesia, in opera d’arte.
SCENOCOSME
immagini (1 cover – 2 ) Scenocosme, Ecumes, 2011, photo by Scenocosme : Grégory Lasserre & Anaïs met den Ancxt (3) Scenocosme, Phonofolium, photo by Scenocosme : Grégory Lasserre & Anaïs met den Ancxt (4) Scenocosme, Nuage, photo by Scenocosme : Grégory Lasserre & Anaïs met den Ancxt (5) Scenocosme, Rencontres Imaginaires, photo by Scenocosme : Grégory Lasserre & Anaïs met den Ancxt