Silenzi d’alberi è una mostra dedicata all’ascolto della natura attraverso undici opere di altrettanti artisti internazionali, particolarmente attenti al rapporto uomo – natura che nel loro lavoro hanno incluso il suono come veicolo percettivo perché il visitatore possa recuperare una visione a tutto tondo.
Il titolo della mostra è un verso tratto dalla poesia del poeta Andrea Zanzotto, nativo di Pieve di Soligo, e si riferisce proprio alla sua idea di riscoperta della natura anche attraverso i dettagli sonori, oltre a quelli visivi.
Curtain di Adam Basanta (Montreal, 1985), una tenda costituita da centinaia di auricolari bianchi, ricrea suoni delicati che ricordano quelli del vento, della pioggia o delle onde del mare.
Il video Vucca di Carlos Casas (Barcellona, 1974) impiega il field recording che cattura i suoni ambientali di una grotta pugliese. In Summer of Love di Douglas Henderson (Baltimora, 1960) grandi fiori ruotano su se stessi grazie alle vibrazioni degli speakers su cui poggiano, sussurrando Bomb di Gregory Corso, poesia satirica sulla bomba atomica, frutto della violenza dell’uomo, capace di distruggere il suo stesso pianeta. Le proprietà cinetiche del suono vengono usate anche nei water speakers di Untitled 2007-13, dove la superficie dell’acqua si increspa rendendo ‘visibili’ le diverse frequenze sonore.
Christina Kubisch (Brema, 1948) fa riemergere dal terreno dove sorgono le serre di Villa Brandolini suoni di una natura esotica. Matteo Nasini (Roma, 1976) prosegue la sua ricerca che impiega il suono del vento, affidando direttamente alla natura la composizione di una partitura randomizzata.
Donato Piccolo (Roma, 1976), già da diverso tempo impegnato a riprodurre fenomeni naturali, include il suono nelle sue molteplici sfaccettature, lo amplifica per calcare il disegno di una natura impietosa, lascia che sia delicato come l’urto sul vetro di una stella in cerca di libertà per trasmettere la forza vibrante dell’eco dell’universo. Unità minime di sensibilità di Roberto Pugliese (Napoli, 1982) porta nello spazio espositivo i dati atmosferici registrati da sensori esterni alla villa trasformandoli in suono e mettendo così in comunicazione diretta lo spettatore con l’ambiente esterno. In Equilibrium Variant l’artista indaga invece le potenzialità del fenomeno del feedback, in cui due bracci robotici dotati uno di microfono ed uno di speaker interagiscono e si muovono, simili a due animali che si corteggiano o duellano.
Tamara Repetto (Genova, 1973) con Costellazione A. Punctatum disegna, con archetti di violino e legni divorati dai tarli, una partitura di segni che scavano nella memoria attraverso il suono dei tarli che divorano il legno e il vuoto che la memoria riempie come i rumori del silenzio di John Cage. Il concerto che si ascolta con Nocturno, di Edgardo Rudnitzky (Buenos Aires, 1956) è consegnato all’arbitrarietà del fuoco, in cui il calore di sette fiammelle sollecita i plettri che pizzicano altrettanti monocordi.
L’installazione La fontanella scintilla con i grilli sotto l’acqua di Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976) è composta da giocose fontane d’acqua, in cui l’elemento è ricreato attraverso il suono di piatti di bronzo attivati dalla curiosità dello spettatore.
In Natura morta di Michele Spanghero (Gorizia, 1979) il suono è generato convertendo l’energia chimica dei limoni in energia elettrica e la natura ‘morta’ in ‘viva’. Opere non esclusivamente sonore ma dove il suono ne costituisce una parte importante rivelano la natura sotto diverse sfaccettature, ma anche diversi modi di ‘modellare’ il suono come materia creativa. Buona visione e buon ascolto.
Silenzi d’alberi, a cura di Sonia Belfiore e Lucia Longhi, Villa Brandolini, Pieve di Soligo (Treviso), 14.05 – 02.07.2017
Artists: Adam Basanta – Carlos Casas – Douglas Henderson – Christina Kubisch – Matteo Nasini – Donato Piccolo – Roberto Pugliese – Tamara Repetto – Edgardo Rudnitzky – Alessandro Sciaraffa – Michele Spanghero
immagini: (cover 1) Douglas Henderson – SUMMER OF LOVE, 2015-2016 (2) Carlos Casas – VUCCA, 2016. Video, color HD, 15’17’’. Capo Di Leuca Fieldworks. Fieldworks #19, photo: Silvia Longhi (3) Christina Kubisch – LA SERRA, 2017, photo: Silvia Longhi (4) Donato Piccolo – HURRICANE (DOUBLE REVERSIBLE) , 2016. Vetro, acqua demineralizzata, ventilatore, nebulizzatore a ultrasuoni, lampade alogene, sistema elettrico, microfono, speakers. 175 x 65 x 65 cm, photo: Silvia Longhi (5) Roberto Pugliese Unità minime di sensibilità, 2011. Coni audio, cavo, computer, circuiti, sensori, software. Dimesioni variabili, photo: Silvia Longhi (6) Tamara Repetto – COSTELLAZIONE A.PUNCTATUM, 2017. Archetti di violino, legno tarlato. Dimensioni variabili, photo: Silvia Longhi (7) Alessandro Sciaraffa. LA FONTANELLA SCINTILLA CON I GRILLI SOTTO L’ACQUA, 2016. Cimbali, piezo-elettrico, neodimio, acciaio armonico, rame, traccia audio, sensore di fiamma, accendino o pietra focaia. Dimensioni variabili, photo: Silvia Longhi (8) Michele Spanghero – NATURA MORTA (CITRON), 2013, Scultura sonora. Frutta, pietra acrilica, altoparlante, audio system, 42 x 45 x 45 cm, photo: Silvia Longhi, Partnership tecnica Dform.it