È una linea che attraversa l’intera storia dell’arte: il tentativo e la tensione insieme dell’uomo di riprodurre ciò che vede come fosse realtà. Nel meccanismo della natura l’uomo non si è mai considerato in un punto fisso, spinto ad oltrepassare ciò che già ha già ottenuto o forse a comprendere meglio il suo corpo e le sue capacità psico-fisiche. E in relazione a se stesso, l’uomo considera ogni limite o libertà, anche quelli che è la natura a dettare o lui stesso a simulare. Quanto spazio occupa la natura nelle forme linguistiche, visive e sonore, che l’arte modella e il confronto con essa?
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Molti progetti presentati a Spring Attitude viaggiano sulla linea natura-artificio e studiano la natura psico-acustica del nostro organo uditivo attraverso espansioni sonore campionate e riprodotte. A cominciare dall’immagine grafica del Festival, firmata Lord Z, con quel fiore che si fonde in pesce e viceversa. Organismi graficamente, e anche acusticamente, modificati.
Suoni manipolati per simulare spazi ai limiti del naturale, paesaggi post-apocalittici abitati solo da piante ed animali. Suoni caldi e ombrosi, avvolgenti, fluidi, ostinati e un pizzico taglienti. “The right place where not to be”. (Giorgio Gigli coi visual di Lord Z).
Restituire la musica come fenomeno fisico elementare del suono e della voce, da richiedere l’attenzione di un oracolo (John Duncan).
Scendere in uno spazio ultraterreno e accordare di nuovo i sensi ad un contesto di pace che si dava ormai per esaurita. Ultracoscienza. (Rafael Anton Irisarri)
Attraversare il suono e spingere agli estremi una tonalità per misurare la temperatura di uno spazio chiuso, da costruire. Soffuso, essenziale, asciutto. (Davic Nod).
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Esplorare i confini e i traguardi dell’informatica e delle arti audio visuali tra estetiche techno, industrial, minimal. “Punto zero” = Circo ipnotico di luci che si fanno suoni, da distorcere l’architettura in cui si è entrati. (Otolab).
Dare spazio al sogno (AIR, NONE).
Immaginare di sessualizzare un computer e spingerlo alle sue emozioni massime, fra desiderio e ripetizione (:absent.)
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La computeristica, la robotica sono nate proprio sull’onda ambiziosa di creare un qualcosa che potesse meccanicamente aiutare l’uomo, financo sostituirsene, a sua immagine e somiglianza. L’uomo, che prima si misurava con la natura, ora si misura con le reti neurali artificiali. Come vede e sente Google? Come entrare in un sogno, quando la notte non esiste?
Deep Dream, installazione inedita di None, nasce dalla scoperta fortuita da parte di Google di un algoritmo che cattura le immagini e i video più visualizzati e condivisi dal database di “Google” e rielabora un immaginario universale, fornendo una interpretazione computerizzata della realtà. Un tunnel caleidoscopico, proiezioni di immagini coloratissime e rifrazioni di suoni aerei in cui rispecchiarsi come in un flusso di (in)coscienza, in un sogno profondo.
Idealismo, indipendenza, ossessione per la ribellione (Matthew Herbert), multiculturalismo (Clap! CLap! Acid Arab, Gold Panda), ripetizione come resistenza, tensione fra natura e civiltà.
SA come metronomo della società contemporanea, uno studio sulla natura delle cose.
Nuova Atlantide è un’opera del filosofo anglicano Francis Bacon, in gran parte dedicata all’analisi di un istituto: la Casa di Salomone, un istituto dove vengono sperimentate tutta una serie di tecniche per la produzione e creazione di macchine atte a permettere all’uomo di alzarsi nei cieli, penetrare in fondo al mare, sostituirlo nelle attività lavorative. Non si parla di modificazione genetica ma si introduce il concetto. Il tentativo di Bacon è di rinnovare la cultura, di sviluppare la pars costruens (la capacità dei nostri sensi di raccogliere informazioni e organizzarle tramite la ragione) a sfavore della pars destruens (costituita da tutti quei pregiudizi assorbiti che regolano il nostro agire, gli idoli).
SA, tutto sommato, è un po’ questa casa di Salomone, un laboratorio che ordina i nostri sensi ad estendersi agli antipodi massimi della loro possibilità, fra il massimo piacere e il massimo controllo, tra la curiosità e l’ostacolo, e in fondo a capire che “l’uomo, ministro e interprete della natura, opera e intende solo per quanto, con la pratica e con la teoria, avrà appreso dell’ordine della natura, di più non san né può”[1]. È una condanna radicale, anche quando un A.I. sfida il test di Turing.
[1] Francis Bacon, Novum Organum, 1620. Primo assioma.
Immagini (cover 1) Altera, «Altera LVSS, mapping site specific al Museo MAXXI di Roma per lo Spring Attitude 2016, photo by Giovanni De Angelis (2-3) NONE, «Deep-Dream», MAXXI Museum, Rome, Spring Attitude, 2016