L’Istituto Italiano di Cultura di Vienna presenta un’ulteriore tappa del lavoro di Stefano Cagol «THE TIME OF THE FLOOD. Beyond the myth through climate change | IL TEMPO DEL DILUVIO. Oltre il mito attraverso il cambio climatico». Una serie di installazioni e video ripercorrono il lavoro di residenza dell’Italian Council (Edizione, 2019), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
Tutto ha origine nella trilogia video realizzata a Berlino a gennaio sull’allarme di un imminente pericolo, quanto mai visionaria alla luce degli eventi degli scorsi mesi. Nella capitale tedesca l’artista ha agito in una solitudine urbana premonitrice, azionando sirene davanti al Reichstag e incendiando l’acqua con bombolette di spray per capelli per evocare l’antagonismo tra uomo e natura. Tra «segnale per il futuro» e SOS anche il suo fuoco a mano che da Bressanone ha fatto il giro del mondo online e in Tv (226 milioni di visualizzazioni sulle TV globali e altrettanto online, per oltre 400 milioni di spettatori). Segue il capitolo «abiogenesis», sospeso in una natura sulfurea di distruzione e di generazione. La visionarietà che va dal mito ai fenomeni geofisici e geochimici, si chiude con «The End of the Flood», un’installazione con un ritaglio miniaturizzato dalla Genesi e un trilobite fossile del Paleozoico, uno degli esseri viventi più antichi, per sottolineare l’effettiva brevità insignificante della presenza dell’uomo sulla Terra, comparata con quanto era ben prima di noi. E quanto sarà dopo.
Il progetto multi-sito «THE TIME OF THE FLOOD. Beyond the myth through climate change | IL TEMPO DEL DILUVIO. Oltre il mito attraverso il cambio climatico» di Stefano Cagol è iniziato lo scorso inverno a novembre per svilupparsi nell’arco di un anno in diversi luoghi – tra cui Berlino, Roma, Venezia, Gerusalemme, Vienna e il Mare dei Wadden – attraverso momenti di ricerca, interazione e creazione attorno al tema del diluvio come summa di tutti gli sconvolgimenti.
Arte, scienza, mito. Partendo da un’immagine simbolica come il diluvio universale, Stefano Cagol affronta temi globali come l’origine e il destino della vita sulla Terra, i cambiamenti climatici, la scomparsa dei ghiacciai, le pandemie proseguendo una ricerca che da anni affronta i diversi tasselli del complesso rapporto di squilibrio tra noi e la natura. Sono quei fenomeni – definiti “iperoggetti” dal filosofo Timothy Morton – che non sempre vediamo, ma sono già davanti ai nostri occhi, che colpiscono tutti, iperdiffusi, ma allo stesso tempo difficili da cogliere, mutevoli, multiformi, incostanti. Proprio come possono essere considerati l’acqua, le correnti, i venti, il calore, l’energia, i virus e le reazioni alle interferenze antropogeniche. L’artista prende spunto lucidamente dal momento che stiamo vivendo, «Monitoriamo ciò che accade intorno a noi come mai prima d’ora, eppure il nostro rapporto con la natura non ci è mai sfuggito così come ora», spiega Cagol. Descrive la residenza come «un viaggio di ricerca verso la genesi del concetto di diluvio universale», e conclude «Forse una modalità di purificazione. Sicuramente un pensiero sui beni più preziosi: l’acqua e l’energia. Un tema mistico e globale al tempo stesso». La sua è un’arte come esperienza di conoscenza, uno sguardo critico sul mondo, capace di interrogare costantemente lo spettatore e di reagire a ciò che sta per accadere.
(dal comunicato stampa)
Stefano Cagol, «THE TIME OF THE FLOOD. Beyond the myth through climate change | IL TEMPO DEL DILUVIO. Oltre il mito attraverso il cambio climatico», Istituto Italiano di Cultura di Vienna, 16 – 25.09.2020
immagini: (cover 1) STEFANO CAGOL, DIE ZEIT DER FLUT (2) Stefano Cagol, THE TIME OF THE FLOOD, poster