Anno 2023, nella sua somma universale che contiene il numero 7, il numero 2 viene ripetuto due volte, sorreggendosi nel vortice «vuoto» dello 0 per poi risalire, piegandosi, incurvandosi, aprendosi fino alla sacralità del 3, trittico delle delizie, santissima trinità (nella visione francescana), frequenza delle onde cerebrali (Theta). Un continuo balbettio angelico che segna il mutamento della trasformazione, dove esagrammi e trigrammi si combinano nelle linee continue e spezzate, nella dualità dello Yin e dello Yang.
Raccontare Luigi Pagliarini è un impresa complessa, sia per chi lo conosce, per chi lo ha conosciuto, incontrato, incrociato, connesso, o solo sentito. L’anno si è aperto con una lettera d’amore mai consegnata ed è proseguito con un’altra lettera altrettanto innamorata, questa volta dedicata a te. Ti prometto, che arriverà dritta con francobollo di sola andata fino al Pianeta Mente.
Cercherò di farlo nell’unico modo a me ora possibile, scrivendoti (fino a sparirci dentro).
Caro Luigi, ti conosco dal 2017 (gli anni di amicizia, di reciproca fiducia e scoperta). Ci incontriamo all’Accademia delle Belle Arti di Macerata, tu neuropsicologo per formazione e artista «corale», nonché professore di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma, Semiologia del Corpo, Psicologia dei consumi culturali e di massa, mentre io cerco di capire cosa avrei fatto da grande.
Presento agli studenti dell’Accademia il lavoro Bodyquake[1], di Salvatore Iaconesi che insieme a Oriana Persico e Francesca Fini portano per la prima volta a Macerata. Ci incontriamo tutti e tre, io, te e Salvatore, trittico ibridato di relazioni.
Reciproca fiducia fin da subito, connessione mentale, sguardi dove non servono parole, ma l’orecchio giusto per accordare l’universo e poi la tua fragorosa risata a risanare l’inverno appena trascorso. Imparo a conoscere la tua storia, i tuoi segreti e mi accorgo di quanto le linee delle nostre mani siano simili (non simeane), ma quanto basta per capire che le linee del cuore e della testa fossero sottili, tendenti verso di noi. Ci raccontiamo molto dell’inferno e poco del purgatorio e del paradiso, non ci interessano i santi, ma i dannati. Eccomi qua a scoprirti con passi lenti ma profondi, a meravigliarmi di quanto già intuisci il mondo che sta per venire, ma nessuno ancora se ne è accorto, troppo preoccupato a rincorrersi la coda senza vedere avanti, mentre tu sei già lì, davanti a tutti, con aria sorniona.
Robotica educativa, intelligenza artificiale, arte robotica, software art, sono gli anni Novanta e già getti le radici per quello che poi saranno le pratiche STEAM che coinvolgono (anche se a fatica) scuole, accademie e università.
Con il tuo pensiero sensoriale componi la tua sinfonia modulare, crei il Tuo codice (Pagliarini Code, 2013-2018). Quando la Legge di Moore già non funziona più, hai il coraggio di sotterrarla nel cimitero dell’obsolescenza (Communication Graveyard 2007). Suoni i pixel in tempo reali (Cyber Infinity, 2003) nella trama ecologica di un pensiero profondo circolare senza fine, crei maschere “eco-sostenibili” (Pixel Being, 2016-2019) e tute “sensibili” (Fatherboard Superavatar, 2007). Luigi, archeologo del futuro, con sguardo severo sul presente, carico del passato e gonfio dell’avvenire.
Il tuo provocare, non è altro che vocazione per generare «mutamenti» radicali di pensiero (climatico), un crocevia «sensoriale» su cui si annoda la relazione organica delI’illimitato essere intorno ai viventi tutti, abbracciandoli. Artista poliedrico, impegnato in numerosi progetti e consulenze, dalla LEGO Group, alla SONY e al Real World Records (Digital Playground, Tangible Tiles, 2001) dal CNR al MIT passando per il Parc de La Villette: creatività e dimensione estetica, progettualità e visione. Fondatore e direttore del Pescara Electronic Artists Meeting (PEAM, 2003-2006), direttore artistico di Art Cafè Ecoteca (2002-2007) e curatore della sezione di Robo[art] del Robotsatplay Festival in Danimarca (2006-2007), inventore e fondatore di RoboCup Junior e membro del comitato editoriale del Journal of Artificial Life and Robotics, del comitato editoriale della Rivista di Psicologia dell’Arte, membro del Comitato Scientifico della Conferenza Internazionale Psychology-Based Technologies e membro direttivo di APEXperience. La tua biografia è molto più di questo elenco cronologico, ma una grafia che genera un Universo Relazionale Parallelo (URP[2], 2013-2014) dove l’analogico e il digitale imparano a convergere nella dimensione eventualista di Sergio Lombardo. La tua Alive Art[3] ci consegna una reazione pre-potente alla vita, dove l’aspetto dinamico dell’opera muove un profondo cambiamento e raccoglie con intelligenza polimorfa la sua imprevedibilità e vulnerabilità. The Artificial Painter (1994) è il primo software a far uso di algoritmi genetici e reti neurali generando persino immagini stereotipate di espressioni facciali Face-it (1995). L’elenco sarebbe lunghissimo e incompleto: Netglect (1995), Share-A-Life (1996), I.F.P (1997), Web Interactive Cellular Automata (1997), Pomeriggio (1997), ToyBot (1997), Full Room (1998), Nerone (1999), Resurrection (2000), LifeGrabber (2003), Energies Visualiser (2004), Legami (2009), Entertainment Robotics (2009), Magic Tiles (2011), Music Cubes (2013), AG (Andrea Gabriele / Algoritmi Genetici (2013), Reperto Transtecnologico (2014)[4].
Arte e scienza, atomi e pixel, pittura e algoritmi connubio perfetto che si sbarazza della visione antropocentrica troppo stretta per te, per spostarsi nella dimensione micriobiotica, zoocentrica, dove fisica quantistica, botanica, psicologia, intelligenza artificiale generano quello che poi riesci a raccogliere nella tua Arte corale[5] (#restacorale): un manifesto (Saluti dal mondo in cattività) corale aperto, collettivo e ancora in work in progress (su cui c’è molto da fare e molto da dire). restaTrascendente, #restaaCasa, #restaSicuro, #restaCreativo, #restaUmano, #restaTeStesso, #restaInAscolto.
Corale è la tua essenza privata e universale contemporanea che ti rappresenta, dove l’intelligenza collaborativa raccoglie tutti i tuoi lavori, gli sforzi, da dove, nasce sotto il periodo Covid persino Coronello (2020), un piccolo artefatto tecnologico creato per spiegare ai bambini la distanza sociale.
Nel 2022 arriva la malattia e di risposta nasce una favola per tutti (grandi e piccoli): il Pianeta Mente[6]. Un’operAzione cerebrale, di «quinto livello» che sprigiona dalla tua «testa» una supernova, dove al suo interno custodisce sottocodici e indizi che compongono il tuo pensiero e che continua ad alimentare quella fiammella che sorregge la luce (Candelabro[7], 2022), una luce che ancora illumina la tua anima di Artista, in una dimensione spirituale, trascendentale, nonché corale, persino nelle religioni (tutte). Una meditazione continua. Come un Buddha (una delle tue ultime opere concesse) generi fino alla fine e oltre ogni grado di esistenza plurale il vortice dei viventi in tutte le forme, dal fungo ai batteri, dagli animali alle piante, satelliti collegati dall’esigenza perentoria della tua voce rauca, fragile e coraggiosa. Pratica corale dove la tattica del pensiero annuncia la sua rivoluzione. Nel tuo essere Leone (non solo nel calendario dei segni zodiacali), serpente, samurai, ma anche fratello-Mente e padre-Pelle, sulla vita e sulla morte hai sempre fatto esplodere il tuo pensiero con energia sopraffine, originale, autentica e integrale. Ora il Pianeta-Pagliarini è pronto ad accoglierci e trasformare ogni cosa con respons-abilità e spina dorsale su cui si appoggia il midollo osseo della tua immaginazione e della tua pre-visione.
Il «pilota» che guida il conscio e l’inconscio (io e te sappiamo bene di cosa parliamo) ha ingranato la marcia superando i limiti della velocità consentita nel tentativo estremo d’amore, quasi commovente, per consegnare un diverso senso del vivere, senza aspettative, ma con energia e coraggio di tessere questa relazione universale accorciando l’elastico della distanza, semplicemente per stare al mondo in maniera più sana e soprattutto corale. È il coro nel suo rituale come onda assordante che si schianta sugli scogli dove il mare (della tua vita) reagisce al tuo continuo fare e disfare lasciando sulla sabbia le tracce delle tue infinite atmosfere e l’espansione della tua energia (atmosferaggio).
Suona ancora suonala caro Luigi, quella canzone di Thelius Monk, e noi tutti dentro a musicare e immaginare insieme a te fino a scoppiare: la nascita di una nuova vita: BIG BANG. LP: opera d’Arte ApertA e Corale.
immagini: (cover 1) LuigiPagliarini, «PercAction», 2005 (2) Luigi Pagliarini, «Pixel Being», 2016-19 (3) Luigi Pagliarini, «Codice Pagliarini», 2014 (4) Luigi Pagliarini, «Coronello», 2020 (5) Luigi Pagliarini, «Il Candelabro», 2022 (6) Luigi Pagliarini, «Il pianeta Mente», 2023 (7) Luigi Pagliarini e Giorgio Cipolletta (8) Luigi Pagliarini, «Ho risolto tutto», 2023
[1] Art is Open Source, Bodyquake
[2] Luigi Pagliarini, Universi Relazionali Paralleli: progetto per una modularità̀ relazionale. In Rivista di Psicologia dell’Arte, Nuova Serie, Anno XXXV, n° 25, Dicembre 2014. Pag. 55-64.
[3] Pagliarini L., Locardi C. and Vucic V.,Toward Alive Art, In Proceedings of Virtual Worlds,Proceedings. Second International Conference, J.C. Heudin (Ed.), Springer-Verlag Press, 2000.
[4] Luigi Pagliarini,Edueda
[5]https://www.abamc.it/images/ARCHIVIO_NEWS/2020/06/restaTrascendente/CS_MANIFESTO%20PER%20UN’ARTE%20CORALE_Pagliarini_ABAMC.pdf. https://www.arshake.com/intervista-luigi-pagliarini-arte-corale-pt-i/ https://www.arshake.com/intervista-luigi-pagliarini-arte-corale-pt-2/
[6] Il Pianeta Mente, Arshake, 07.01.2023
[7] https://www.youtube.com/watch?v=7po9SbRxWA8