Trame è il titolo della sesta edizione di BACKSTAGE ONSTAGE – The Academy inside the REF, progetto realizzato grazie ad una partnership tra l’Accademia di Belle Arti di Roma, il Romaeuropa Festival e la piattaforma Arshake.
Il Romaeuropa Festival è uno dei più importanti eventi dell’autunno romano che porta eccellenze delle arti performative da tutto il mondo ad esibirsi in teatri, musei, e spazi alternativi della capitale. Da sempre attento a connettere luoghi e persone dal mondo e a costruire una rete sempre più estesa di istituzioni e realtà sul territorio romano, quest’anno geografia e multiculturalità sono stati ancora di più al centro della scena tracciando diverse mappature delle arti tra musica, danza, teatro, nuovo circo, creazione per l’infanzia e arti digitali. Il risultato è stato un appassionante giro del mondo compiuto in soli tre mesi attraverso la forza dirompente dell’arte, in grado di valicare ogni tipo di confine, da quello fisico a quello disciplinare.
Trame ha tratto ispirazione dall’eterogeneità delle geografie disegnate dal Romaeuropa Festival, alla ricerca di un’ulteriore mappatura radicata nelle relazioni umane, in particolare quelle generate dallo spostamento di artisti e spettatori, ma anche degli stessi autori del progetto nel percorso che li ha portati ad assistere ad una selezione di 10 spettacoli.
All’ingresso di ogni nuova rappresentazione, sono state distribuite delle mappe ad un numero selezionato di spettatori, invitati a tracciare sul foglio il loro cammino fino al teatro. Il percorso non doveva essere necessariamente fedele allo spostamento reale; il tragitto, piuttosto, poteva essere liberamente interpretato in termini fisici, emotivi o mentali.
Abbiamo pensato ad una geografia che non corrispondesse a livello visivo ad un luogo determinato, ma che piuttosto facesse risaltare gli intrecci e le relazioni che si vengono a creare dalle scelte del singolo individuo e dall’incontro con gli spettacoli. Il risultato che si è voluto ottenere è una geografia umana, fatta di grandi e piccoli spostamenti, cambiamenti di direzione, dinamiche diverse, che ogni volta si intersecano per convergere in un unico punto, il teatro, loro luogo comune di incontro.
Nella prospettiva di un progetto che avrebbe abitato la rete, gli autori hanno poi tenuto conto anche dell’incontro di queste mappe con quelle della rete. L’avvento dei sistemi satellitari, ma anche dei diversi modi di ricostituire lo spazio nelle relazioni economico-politiche-sociali a seguire internet nelle sue diverse configurazioni, hanno stravolto le geografie tradizionali, definite da Jerry Brotton nella continua negoziazione tra i suoi creatori e i suoi users, nel continuo cambiamento della percezione del mondo (J. Brotton, History of the World in Twelve Maps, 2012).
Le mappe digitali di Google consentono di “combinare dinamicamente la scala umana e quella globale, attraverso un fitto intreccio tra il livello fisico, il livello geografico e il livello tecnologico”, come precisa il giovane geografo Tommaso Morawski in un saggio pensato a difesa “delle ragioni per cui la logica cartografica – che in letteratura prende il nome tecnico di mapping – rientra non solo di fatto, ma anche di diritto, nel campo d’interesse dell’estetica” [come filosofia che si interessa alle condizioni estetiche dell’esperienza in genere].
La condizione estetica è anche quella dove Trame ha intessuto i suoi disegni dei percorsi umani, nell’esperienza del viaggio, della dislocazione geografica, nel tempo lento del camminare, dell’intessere relazioni, del lasciare il segno sulla mappa e poi dell’astrazione di tutto questo in una esperienza ‘estatica’, tracciata nello stile del segno, sintesi degli elementi relazionali collegati all’esperienza degli spettacoli così come a quella degli artisti.
Ogni spettacolo ha avuto una propria reinterpretazione estetica. Le geografie generative delle gif hanno preso forma in stili che riflettono la differenza di visioni, quelle tracciate nei segni degli spettatori sulle mappe, quelle che appartengono agli artisti e allo spettacolo, quelle che affiorano nelle emozioni provate durante la performance.
I segni diventano nuove convenzioni geografiche lasciate libere di viaggiare nella rete attraverso la leggerezza del formato gif, che si adattano al corpo e al ritmo della rete.
Nelle gif i segni sono immagini generative o trame materiche che si sovrappongono al tracciato della mappa della città di Roma, traducendo in un linguaggio astratto il tempo e spazio nel quale si sono dislocati i percorsi di centinaia di persone, artisti e spettatori compresi.
Ad ancorarli alla fisicità e alle tradizionali convenzioni delle mappe sono i titoli, combinazione tra le coordinate satellitari del luogo dove entrano in gioco anche il nome e la data dello spettacolo.

© Francesca Paganelli

© Francesca Paganelli

© Andreaelisa Sausa

© Andreaelisa Sausa

© Andreaelisa Sausa

© Giovanni Bernocco

© Giovanni Bernocco

© Andreaelisa Sausa

© Giovanni Bernocco

© Andreaelisa Sausa
Trame, sesta edizione di “Backstage / Onstage”, progetto nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake. Il progetto, risultato in una serie di 10 gif generative, ha tratto ispirazione dall’eterogeneità delle geografie disegnate dalla 38° edizione del Romaeuropa Festival, alla ricerca di un’ulteriore mappatura radicata nelle relazioni umane, in particolare quelle generate dallo spostamento di artisti e spettatori di 10 spettacoli selezionati. Queste geografie umane hanno incontrato quelle della rete, astratte nel segno che le ha tracciate, ora intessuto nelle trame astratte definite nella forma e nel tempo di altrettante gif.
Crediti Trame: Progetto degli studenti del Biennio di Arti Multimediali: Andreaelisa Sausa, Francesca Paganelli, Giovanni Bernocco, Pietro Guerrini. Con la partecipazione di Niki Khamoosh e Eleonora Scarponi.
Supervisione: Maria Cristina Reggio, Elena Giulia Rossi
Coordinamento Arshake: Cristian Rizzuti, Graziana Saccente