Presso lo Spazio Murat uno dei più apprezzati contenitori culturali a Bari, è in corso Tails, personale di Valentina Vetturi. Con una pratica che oscilla tra performance, scultura, testo, suono e nuovi media, Vetturi presenta un nuovo lavoro site specific concepito per lo Spazio Murat. Il progetto, a cura di Silvia Franceschini e prodotto da Spazio Murat, approccia il tema dell’infrastruttura della rete e il suo impatto ambientale.
Acronimo di The Amnesic Incognito Live System la mostra prende il nome dal software Tails che cancella qualsiasi traccia dell’uso che facciamo dei nostri computer. Il titolo suggerisce “un’esplorazione della materia oscura dell’immateriale”: una definizione coniata dal giornalista francese Guillame Pitron nella sua analisi dell’inquinamento digitale e della “cartografia di viaggio” dei nostri like.
Tails invita il pubblico ad una esperienza immersiva: l’opera è accessibile a sette visitatori per volta, è un percorso all’interno di una scultura generata a partire da un’immagine prodotta da un sistema di intelligenza artificiale. Il visitatore è invitato a sostare e ascoltare i suoni al suo interno, Spazio Murat si trasforma così in un paesaggio performativo e sensoriale che si nutre delle tracce che lasciamo nelle nostre interazioni quotidiane.
Venerdì 14 luglio, inoltre, alle ore 18:00, Valentina Vetturi dialoga con la curatrice Franceschini su come le riflessioni sul mondo digitale e sulla memoria che l’artista porta avanti da alcuni anni abbiano trovato forma attraverso l’uso della cartapesta e del suono in un “paesaggio perfomativo”.
In mostra un groviglio di tubi ricostruisce in scala 1:2000 i cavi che attraversano i mari del pianeta. All’inizio del 2023 la stima dei cavi sottomarini che utilizzano la tecnologia a fibre ottiche al fine di alimentare il sistema di connessioni virtuali è di circa 552 per una lunghezza complessiva di 1.4 milioni di chilometri. Spesso percepiti come un sistema invisibile e immateriale, i cavi riaffiorano nello spazio espositivo per ricordarci dell’inquinamento materiale e immateriale delle reti di comunicazione globali.
Il tema delle memorie digitali e della digitalizzazione delle nostre vite che Vetturi esplora dal 2015 emerge qui attraverso l’uso della cartapesta, un materiale protagonista della tradizione locale, alle cui proprietà di trasformazione l’artista aveva già dedicato un lavoro video nel 2020 intitolato “La carta ricorda”. La cartapesta è infatti dotata della particolare qualità di prendere una forma la cui memoria sparisce una volta immersa nell’acqua.
Tails, come scrive Vetturi, «si nutre di movimenti di pensiero contrapposti: l’infrastruttura che permette la creazione di memorie numeriche permanenti dialoga con la fragile temporaneità della memoria della cartapesta. Al contempo, l’immaterialità delle esperienze digitali viene tradotta in un’esperienza materiale, che svela un’architettura occulta di grandi dimensioni. E così, le connessioni che scolpiscono quotidianamente la nostra vita sono tradotte in un paesaggio sensoriale in cui la cartapesta dialoga con il suono, lo spazio espositivo e le persone che lo attraversano. Tails evoca il mare come connettore delle nostre vite digitalizzate, un ecosistema permeato (impregnato) da reti di telecomunicazione».
(dal comunicato stampa)
immagini: (cover 1) invito (2-3) Valentina Vetturi, «Tails», 2023, paesaggio performativo, Spazio Murat, Bari, ph Spore.media
Valentina Vetturi, Tails, a cura di Silvia Franceschini, Spazio Murat, Bari, 13.07 – 27.08.2023
Tails di Valentina Vetturi è una produzione di Spazio Murat. Tails è stata sviluppata in collaborazione con Officina Chiodo Fisso per la scultura in cartapesta e con Roberto Matarrese per il paesaggio sonoro.