Il Castello di Rivoli si interessa al rapporto tra video e nuovi media nell’arte con la video-rassegna Videocontaminazioni. Fiction / Reality. «Il nostro tempo è sempre più segnato dalla contaminazione tra reale e immaginario: le più recenti tecnologie di comunicazione hanno influito sulla nostra percezione quotidiana della realtà. Si aprono così nuovi scenari che consentono agli artisti di esplorare territori di confine, borderline, dove s’incontrano diverse modalità espressive, culture emergenti e alternative.
La rassegna Videocontaminazioni. Fiction / Reality, a cura di Massimo Melotti, presenta video di artisti che hanno incentrato la loro ricerca sulle «contaminazioni» tra arti visive, video e nuove tecnologie, ma anche tra culture diverse: Vuk Ćosić, considerato il «padre» della net.art e teorico di fama internazionale; Massimiliano e Gianluca De Serio con le loro opere tra arti visive e cinema; Coniglioviola con il lavoro sulla realtà aumentata; Diego Scroppo con i video derivati dalla cultura rave e pop.
La videorassegna è stata introdotta da un convegno realizzato in collaborazione con Storycode, Torino, che si è tenuta il 28 maggio 2015 con l’intervento di Vuk Ćosić, artista e teorico dei nuovi media; Simone Arcagni, professore associato presso l’Università di Palermo, critico di cinema e media; Giulio Lughi e Alessandra Russo Suppini, autori di Creatività Digitale, Franco Angeli Editore, Milano; il curatore della rassegna Massimo Melotti e gli artisti Coniglioviola, Gianluca e Massimiliano De Serio, Diego Scroppo.
Video e net.art
Proiezione di una selezione dei video di Vuk Ćosić, primi esempi di net.art.
L’artista utilizza uno standard per la comunicazione tra computer, inventato negli anni Sessanta, il codice ASCII. Composto da 128 caratteri, l’American Standard Code for Information Interchange (o Codice americano standard per lo scambio di informazioni), assegna valori compresi tra 0 e 127 a lettere, numeri, punteggiatura e simboli di controllo. ASCII è stato sviluppato con il computer e poi con Internet. Nell’opera Ascii, storia di immagini in movimento, Vuk Ćosić gioca sulla tensione tra formati digitali e analogici, tra codice e cultura. Riprendendo alcune tra le opere chiave dell’immaginario filmico, l’artista sonda le modalità in cui il medium, sia esso vecchio o nuovo, si intreccia con le utopie e distopie della modernità. (dal comunicato stampa)