Nel corso di Arte Fiera a Bologna, a gennaio 2017, la Fondazione Golinelli ha presentato in anteprima i nuovi spazi del Centro Arti e Scienze Golinelli, progettato da Mario Cucinella Architects (previsto per l’autunno 2017). Si è trattato di una presentazione peculiare perché gli spazi non sono stati semplicemente visualizzati bensì ‘vissuti’ attraverso un’esperienza immersiva orchestrata dalla realtà che ruota attorno al marchio Vitruvio Virtual Museum. Complici i visori HTC Vive, il progetto in realtà virtuale ha letteralmente risucchiato i visitatori dalla realtà della fiera e li ha proiettati nel futuro spazio espositivo. La Fondazione Golinelli (dal 1988) è ormai nota in Italia per il suo impegno indirizzato all’educazione e alla formazione, da tempo attenta ad indagare, attraverso mostre ed eventi, il rapporto tra arte scienza e ora pronto ad ampliare la sua programmazione in nuovi spazi. Rivolgersi al Vitruvio Virtual Museum, che fa dell’unione tra tecnologia e umanistica la sua bandiera, significa anche presentare il progetto in una prospettiva di ricerca del tutto sperimentale e riconfermare la visionarietà dell’operazione filantropica.
La possibilità di vedere, soprattutto di esperire uno spazio ancora in fieri è uno dei tanti modi con cui i professionisti del Vitruvio Virtual Museum impiegano la realtà virtuale, non lasciando che il virtuosismo tecnico (comunque trattato con estrema cura) prenda il sopravvento sulla riflessione e sulla sensibilità creativa.
Ce ne rendiamo subito conto dalla particolare pubblicazione del quaderno di progettazione pubblicato in occasione della realizzazione di do ut do, progettato dall’architetto Alessandro Mendini commissionato dall’ l’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli di Bologna. Si tratta di una casa composta di tredici stanze disegnate da altrettanti architetti. Ciascuno di loro ha associato la stanza ad un valore dell’abitare: attesa, civiltà, complicità, empatia, luce, vitalità, ciascuna espletata in modo diverso, come disegni a mano, file 3D, storytelling.
I progetti sono stati traslati nella realtà virtuale dopo aver attraversato un attento processo di scambio con gli studi degli architetti, autori delle stanze. Il libro documenta schizzi, lo spirito del confronto nelle conversazioni che hanno preceduto la trasposizione dei progetti nella realtà virtuale, tutto ciò che ruota attorno ad un progetto tecnologico che richiede, necessariamente, uno scambio umano.
Tecnologia e umanesimo a braccetto sono un potenziale esplosivo. Con i primi passi del progresso lo sconfinamento dal reale e l’immersione in qualcosa di altro da sé era quanto di più desiderabile. Ora che siamo avvolti nell’immagine il desiderio si rivolge sempre più spesso a riconquistare la capacità di vedere (nel senso più ampio del termine). La tecnologia può essere uno strumento ottimale, in grando di amplificare tutti i sensi. Questa è la direzione con cui si muove il Vitruvio Virtual Museum una realtà, come la Fondazione Golinelli, piuttosto unica in Italia.
Qualche tempo fa il vitruviovirtualmuseum ha lanciato un decalogo sulla realtà virtuale per spiegare di cosa si tratti e per metterne in evidenza le sue diverse sfaccettature. Una serie di figure visionarie riprese dalla storia accompagnano ogni enunciato del decalogo. Leonardo, Edwin Abbott, Giovan Battista della Porta, William Gibson, Jorge Luis Borges, Italo Calvino, provengono da epoche e contesti diversi. Tutti hanno saputo guardare oltre le cose partendo da una consapevolezza che nasce dal risveglio dei sensi. Nell’ottica del vitruviomuseum l’analisi e l’applicazione della realtà presente riprende il discorso che prosegue le antiche esplorazioni del possibile, del virtuale, un termine entrato in uso molto tempo fa, prima che computer e progresso tecnologico si insinuassero nelle strade percettive della visione. Vitruvio Virtual Museum è una rara realtà che in Italia mette in pratica l’umanistica digitale, dove linguaggio informatico e discipline umanistiche convergono su uno stesso piano, complici uno dell’altro.
Vitruvio Virtual Museum
immagini: (cover 1- 4 – 5) Padiglione Golinelli render image (2 – 3) Padiglione Golinelli Artefiera 2017