La mostra «Idéal Pain» di Will Benedict da Cura Basement a Roma, presenta la ricerca dell’artista statunitense impegnato in un processo di decostruzione, ibridazione e ricomposizione dell’immagine. Media diversi – dalla pittura al video, dal disegno alla fotografia sino alla curatela di progetti espositivi, portano avanti una riflessione sugli elementi costitutivi della rappresentazione e sui possibili modi di interpretarla e inquadrarla, sia visivamente sia concettualmente.
L’eterogeneità compositiva e materiale conferisce un senso di ambivalenza ai suoi lavori, spesso contraddistinti dalla compresenza di molteplici livelli semiotici. In particolare, le sue opere video raffigurano mondi digitali che sovvertono i codici e le convenzioni dell’infotainment popolare, come i video musicali, i tutorial YouTube, la pubblicità e i talk show televisivi.
Il titolo della mostra «Idéal Pain» (letteralmente ‘pane ideale’ in francese; ma anche ‘dolore ideale’ in inglese) gioca sul doppio senso tra le due lingue parlate abitualmente dall’artista, che nato negli Stati Uniti vive e lavora a Parigi. Il suo è un riferimento alla «gig economy», alle condizioni di precarietà nel lavoro, a una organizzazione dell’impiego mordi e fuggi, e altresì all’industria del cibo, intesa come indice di disparità, tra iper-consumismo e bisogno, spreco e scarsità.
Creando un intervento site-specific, immersivo e labirintico, Benedict gioca con la divisione dello spazio e con la creazione di realtà parallele, a cui il visitatore accede attraverso una serie di porte a ventola, agendo come una presenza attiva e passiva di una sorta di stage audiovisivo all’interno del quale l’artista espone, per la prima volta in Italia, i video Degrees of Disgust (2019) e Angry Chimp (2022).
Nel video Degrees of Disgust (2019) che trae ispirazione dal libro Trick Mirror: Reflections on Self-Delusion di Jia Tolentino e vede protagonista la modella britannica Lily McMenamy – il cibo è al centro di una narrazione distopica in cui da genere di necessità atto a soddisfare un bisogno primario, è diventato il dominatore di una cultura metabolica, bulimica, in cui tutto si consuma, si digerisce, si trasforma in scarto. Qui un incidente automobilistico, che coinvolge la protagonista nei panni di un driver di Uber Eats, perde completamente la sua componente tragica per diventare staging, luogo di seduzione e codice estetico disumanizzato. Commistione di diversi generi, dal thriller al videoclip musicale, dal trailer cinematografico allo spot pubblicitario, il video di Benedict riprende i punti fondamentali del best seller di Tolentino: il sogno e la libertà di internet che sono diventati incubo e alienazione collettiva, le derive della scammer culture, l’espressione esasperata del sé e la deflagrazione identitaria.
Nella stanza parallela l’artista riproduce Angry Chimp (2022), un breve estratto del film Phenomena di Dario Argento. Come affermato dall’artista:
«Sono interessato a creare un collage di cose che trovo e di cose che creo… arrivo a creare mondi dai confini sfumati dove non si è sicuri di cosa cavolo stia succedendo o di chi sia effettivamente responsabile di quello che succede».
Attingendo al mondo della televisione e a una vasta gamma di produzione filmica, Benedict cattura illustra i paradossi e l’orrore del mondo di oggi, le rispettabili ipocrisie, l’ironia e la stupidità che sono nascoste nel pensiero ufficiale.
(dal comunicato stampa)
Will Benedict. Idéal Pain, Cura Basement, Roma, 24.05 – 15.07.2022
immagini: (cover 1) Will Benedict, «Degrees of Disgust», 2019, Idéal Pain, installation view, BASEMENT ROMA, 2022. Courtesy: l’artista e BASEMENT ROMA. Foto: Roberto Apa. (2) Will Benedict, «Angry Chimp», 2022, Idéal Pain, installation view, BASEMENT ROMA, 2022. Courtesy: l’artista e BASEMENT ROMA. Foto: Roberto Apa (3) Will Benedict, «UOMO», 2022, Idéal Pain, installation view, BASEMENT ROMA, 2022. Courtesy: l’artista e BASEMENT ROMA. Foto: Roberto Apa. (4) Will Benedict, Idéal Pain, BASEMENT ROMA, 2022, installation view. Courtesy: l’artista e BASEMENT ROMA. Foto: Roberto Apa.