Allo ZKM, il museo fondato a Karlsruhe nel 1989 con la missione di perpetuare la continuazione dell’arte classica nell’era digitale, è in corso – tra i numerosi eventi e mostre in programmazione – la proiezione panoramica dell’artista Sudafricano William Kentridge More Sweetly Play the Dance, una processione di ombre accompagnata da una banda. Scheletri danzanti evocano le danze macabre medioevali. Lavoratori che sventolano le bandiere richiamano alle dimostrazioni politiche, mentre musicisti e preti danzanti ricordano le processioni religiose.
Le persone in processione, piegate dal peso dei bagagli che portano sulle spalle, camminano verso un futuro incerto, a volte verso la Morte. Tutto riconduce all’attualità moderna dove alla processione delle ombre fanno eco le immagini dei rifugiati e dei migranti in fuga che vediamo trasmesse nel quotidiano. Il motivo della processione diviene così un simbolo universale legato al movimento, quello del corso della storia, quello del cambiamento politico, quello dei movimenti migratori. Alle tradizionali tecniche utilizzate da Kentridge, risultate dalla sovrapposizione di animazione in stop motion, teatro delle ombre, performance, danza, musica, film e proiezioni, per questo lavoro l’artista introduce, per la prima volta, l’impiego della computer animation. (dal comunicato stampa inglese)
William Kentridge, More Sweetly Play the Dance, a cura di Peter Weibel
ZKM Museum, Karlsruhe presso ZKM Cube, 09.09.2016 – 08.01.2017 (7.30 p.m. – 12 p.m). Questo lavoro è stato creato in risposta ad un invito della Lichtsicht – Projection Biennale e del EYE Filmmuseum, Amsterdam che hanno dato il loro supporto per la produzione del lavoro.
Crediti immagine: William Kentridge, More Sweetly Play the Dance, © William Kentridge