La performance musicale realizzata dal gruppo ZU per il Romaeuropa Festival Digitalive19, Terminalia Amazonia, narra la vita che silenziosamente continua, si rinnova, muore e cambia all’interno dell’habitat della foresta pluviale amazzonica. Il contributo visivo dell’artista Lillevan dona corpo e luce ai suoni, immergendo lo spettatore in un panorama onirico, brillante di gocce d’acqua, pulviscolo dorato, rami, raggi, terra, umidità. Luogo fecondo e familiare.
Il gruppo degli ZU, da anni attivo nel campo della sperimentazione e ricerca, ha impiegato quattro anni per creare questo progetto che confluisce nel diario sonoro di un’esperienza fuori dal tempo, il racconto di un momento lungo secoli.
Per diversi anni i membri della band hanno visitato regolarmente un villaggio indigeno nascosto sul fiume Ucayali, vicino al confine tra Perù e Brasile. Si sono immersi nelle antiche conoscenze, insegnamenti e rituali della cultura locale di quella popolazione. Per gli indigeni il canto è la cura principale, ancor prima delle piante medicinali.
Terminalia Amazonia rappresenta quindi l’unione di due elementi diversi: le voci taumaturgiche degli sciamani e la ricerca sonora degli ZU, che, modellandosi su di esse, crea sonorità che sembrano appartenere a misteriose creature elettroniche. Il suono assume una forza sciamanica e rende così percepibile gli elementi eterei dell’invisibile.
Il gruppo ZU è attivo da più di quindici anni e spazia tra diversi generi musicali come metal, hardcore punk, jazz, noise, elettronica e no-wave. Questo ultimo loro progetto nasce dalla necessità di cambiare punto di vista sulle cose. Vivere all’interno di un luogo tanto primordiale e selvaggio ribalta inevitabilmente la visione globale della vita e del mondo, e attraverso Terminalia Amazonia, gli ZU danno voce al messaggio senza parole che quel mondo, così diverso dal nostro, non può donare. Il suono immerge lo spettatore nel cuore del rito sciamanico degli indigeni curanderi: un canto magico che amalgama alla terra, ai ritmi ancestrali, che permette la connessione tra una ritualità originaria e un rito contemporaneo generato attraverso sistemi digitali.
Il pensiero dello spettatore viaggia immediatamente alla fragilità di quell’habitat che è stato protetto e conservato con infinita cura dai suoi abitanti indigeni per centinaia di anni, oramai minacciato dall’incuria e dall’avidità dell’uomo. Il suono conserva dentro di sé un nocciolo tragico di dolore, richiamando gli antichi misteri eleusini che raccontano di discese nel profondo e ritorni in superficie.
Terminalia Amazonia è, a tutti gli effetti, un viaggio che ci porta lontanissimo e allo stesso tempo molto vicino a noi stessi, alla riscoperta di un messaggio sepolto, ma non perduto.
Chiara k. Amici
Questo articolo è parte della sezione speciale che Arshake dedica a BACKSTAGE / ONSTAGE, il progetto che ha portato per due anni consecutivi (2018 – 2019) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival. Digitalive, nuovo format curato da Federica Patti e dedicato all’arte algoritmica in continuazione di un interesse per le arti digitali che il Romaeuropa Festival ha manifestato da diversi anni, tempi non sospetti. Anche quest’anno, pubblicati con cadenza settimanale, gli articoli costruiscono gradualmente la memoria delle opere e degli artisti che sono stati presenti, catturando i momenti salienti della ‘vitalità’ dei lavori performativi, ma anche dei loro protagonisti. Il tutto diventa parte di un archivio che approfondisce e ferma nel tempo il lavoro performativo degli artisti che nell’ambito del Digitalive si è consumato in una forma time-based; si riallaccia inoltre a temi e generi del Romaeuropa Festival e agli argomenti trattati all’ordine del giorno da Arshake. Crediti
ZU. Gruppo romano formato da Luca T. Mai, Massimo Pupillo e Jacopo Battaglia nel 1992, ha tenuto più di 2000 concerti in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, Asia, Russia, Messico e Africa collaborando con artisti del calibro di Faith No More, Fantomas, The Melvins, Sonic Youth, Einstürzende Neubauten ecc. Il gruppo ha pubblicato fino ad oggi 16 album, muovendosi tra generi musicali diversi e sperimentazioni sonore.
immagini: ZU – «Terminalia Amazonia» , REF19, cover photo: Giada Spera (1); REF19, photo (1-3): Giulia Blasi; graphics: Chiara Coppola, Danila Domizi, Elisabetta Matonti