Oggi, a Berlino, inaugura Transmediale, festival tra i più importanti al mondo e tra i primi ad aver dedicato un’attenzione specifica verso arte multimediale nella sua natura più sperimentale. Afterglow, questo il titolo di questa 27a edizione, è dedicato alla condizione post-digitale. Afterglow/bagliore residuo, è infatti il termine con cui si indica quella luce particolare che appare nel cielo verso sera quando piccole particelle di polvere residua sono sospese nelle regioni alte dell’atmosfera. Nell’ambito di un’indagine rivolta all’impatto tecnologico e post-tecnologico, e con atteggiamento propositivo, il festival induce a chiedersi « se esistono strumenti di rinnovo culturale da trovare nell’eccesso, nei prodotti di scarto dell’afterglow digitale/ if there area means for cultural renewal in the excess, overflow and waste products of the digital afterglow».
Tre i curatori in campo: Kristoffer Gansing, da sempre impegnato all’intersezione tra film, net culture e urbanism è il direttore artistico; Tatiana Bazzichelli, post-doc researcher presso il Centre for Digital Cultures/Leuphana University of Luneburg, cura per il secondo anno il progetto re Source; Marcel Schierin, curatore, regista e co-fondatore della Biennale Werkleitz, cura, per il quinto anno di seguito, la sezione di video e film.
Parte del programma del festival sono anche: Art Hack Day Berlin: Afterglow, che inaugura 48 ore dopo l’apertura del festival ospitando ottanta, tra artisti e hackers, selezionati tra coloro che sono particolarmente attenti all’utilizzo di tecnologie open-source; CRITICAL INFRASTRUCTURE realizzato dagli artisti e ricercatori Allen e David Gauthier, come indagine sul paesaggio tecnico-mediatico, e Ecosystem of Eccess, personale dell’artista turca Pinar Yoldas: Infine reSource offre un programma di laboratori, incontri ed eventi pensati da Tatiana Bazzichelli per creare un collegamento tra la produzione culturale dei festival d’arte e i network collaborativi che si sono formati in ambito artistico, tecnologico, attivista e politico. Anche i prodotti di design si pongono, nel mezzo, tra tecnologia e dogmi antropologici.
La conferenza di Transmediale è un momento molto importante del festival, occasione di confronto globale sul tema trattato dalla manifestazione. «La conferenza – si annuncia sul sito – prende afterglow come una metafora della condizione presente della cultura digitale, esaminando le conseguenze geopolitiche, infrastrutturali, e umane risultate dall’eccesso di materiale digitale prodotto nel corso degli ultimi tre decenni.»
Le conferenze sono tutte trasmesse in live-streaming sul sito, dove è anche possibile curiosare un esaustivo archivio che ripercorre una storia importante, quella di 27 anni di Transmediale, risalendo al un tempo in cui l’attenzione verso questa tipologia di produzione artistica era un atto del tutto rivoluzionario. Stay tuned!
Transmediale, 29 gennaio – 2 febbraio 2014, Haus der Kulturen der Welt, Berlino
Immagini
(1cover) Garbage dump in Phnom Penh. Photo by John Einar Sandvand, Cambodia Tales, Sandvand/Flickr (CC BY-NC-SA 2.0); (2) Nancy Mauro-Flude, Error in Time, 2012 photo via; (3) Lumière by Robert Henke photo via; (4) Yen-Ying Huang, Go to Africa, 2008 from the exhibition Schizophrenia Taiwan 2.0, copyright Yen-Ying Huang, (5) Feelers (Esotropia Conversations II) by Nadav Assor, copyright Nadav Assor.
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