Ars Electronica, istituzione storica che con il suo Festival ogni settembre raduna i più brillanti professionisti e teorici di tutto per discutere di arte, tecnologia e società, prosegue il suo lavoro e la sua ricerca con «Ars Electronica Home Delivery».
Non si tratta solo di una visita guidata alle mostre. Anche. Ma offre la possibilità di visitare il Machine Learning Studio, i concerti con visualizzazioni real-time, le sessioni di Deep Space Live, workshop con ingegneri, e conversazioni con artisti e scienziati da tutto il mondo. Si tratta quindi di un programma che si evolve da quella che è stata la missione originaria di Ars Electronica quella radicata nel rapporto tra arte, tecnologia e società. « La nostra missione educativa è quella di entrare in dialogo con gli ultimi sviluppi di arte, tecnologia e società», sostiene Gerfried Stocker, direttore artistico di Ars Electronica. In sintonia con questa missione, stanno preparando modelli di delivery ibridi.
In remoto, è ora possibile entrare nelle strutture laboratoriali che negli anni si sono allineate al FabLab e che proprio lo scorso anno hanno inaugurato un intero piano laboratoriale con il MaterialLab, il BioLab, e il CitizenLab. Anche l’animazione avrà uno spazio tutto suo dedicato ai film e ad incontri con gli artisti in diretta e con la partecipazione del pubblico. Il premio che Ars Electronica ha istituito per questa categoria raggiunge ora nella sua 23a edizione.
Il progetto,nella sua prima fase sperimentale, è stato avviato il 1 maggio con un concerto dalla stanza del piano dell’Ars Electronica Center quando Maki Namekawa e Dennis Russell Davies hanno suonato Ma Mère L’Oye di Maurice Ravel, accompagnati da visualizzazioni real-time di Cori O’Lan.
Ars Electronica Home Delivery
immagini: (All) Press Conference – Ars Electronica – Home Delivery, 2020