«RADICAL ATOMS – and the alchemists of our time» è il tema dell’edizione 2016 dell’Ars Electronica Festival, che mette a confronto artisti, scienziati, designer e ingegneri le cui metodologie ibride stanno abbattendo i confini tra arte e scienza aprendo la strada ad alternative rivoluzionarie e a nuove prospettive. Per gli appassionati del Festival non mancheranno le occasioni di incontro con alcuni degli alchimisti della nostra era, dall’8 al 12 settembre a POSTCITY, nella città di Linz.
«Alchemists of our Time» è una mostra tentacolare che accoglie un suggestivo connubio di prospettive visionarie sulle tecnologie futuristiche. I progetti esposti offrono un affascinante quadro attraverso cui comprendere gli approcci e i metodi applicati dai propri creatori. Un’opera illuminante e di alto profilo capitaneggia l’esposizione: Sculpture Factory di Davide Quayola (IT) dimostra con quale facilità un robot industriale possa trasformarsi in uno scultore specializzato. Intervenendo direttamente nella location di POSTCITY, l’artista riprodurrà in serie le imponenti sculture di Michelangelo. Negli spazi adiacenti alla mostra sono esposti i lavori selezionati e premiati con gli START PRIZE assegnati dalla Commissione Europea: Magnetic Motion di Iris van Herpen, e Artificial Skins and Bones, numerosi progetti realizzati sotto l’egida dell’Accademia di Belle Arti Berlin-Weissensee, di Fablab Berlin e di Otto Bock, produttore leader a livello mondiale di protesi. Pochi metri più in là, ad attendere i visitatori ci sono, tra le altre opere, le creazioni di Yasuaki Kakehi (GIA), Jussi Ängeslevä (FI), Joe Davis (US), Marjan Colletti (IT), Yoichi Ochiai (GIA), Lucy McRae (AU), Masaki Fujihata (GIA), Shiho Fukuhara (GIA), Eric Dyer (US), Wolf Jeschonnek (DE), Ralf Baecker (DE), Thom Kubli (DE), Hiroo Iwata (GIA), Shiho Fukuhara (GIA, Ei Wada (GIA), Helene Steiner (AT) Iris van Herpen (NL), Yoichi Ochiai (GIA), Navid Navab (CA), Ai Hasegawa (GIA), Nelo Akamatsu (GIA), Sharp / Tomotaka Takahashi (GIA), Anouk Wipprecht (NL), Joe Davis (US) e Grinderman (GIA). Qui, i visitatori potranno anche interagire con le opere create da artisti che hanno già completato una residenza promossa da Ars Electronica — ad esempio, Masses e Stones del collettivo artistico Quadrature, i quali hanno recentemente trascorso un periodo presso l’ Osservatorio Europeo Australe in Cile e Germania. La mostra comprende 144 progetti realizzati da oltre 230 artisti.
I protagonisti dell’edizione 2016 dell’Ars Electronica Festival sono gli alchimisti dell’era moderna. I riflettori sono puntati su una nuova generazione di artisti, hacker, stampanti 3D DIY, esperti di ingegneria genetica e studiosi di intelligenza artificiale che sono sul punto di trasformare il nostro mondo. Ars Electronica presenterà alcune delle rivoluzionarie scoperte che porteranno a questa svolta, in un connubio di format e scenari unico nel suo genere. La location principale che accoglierà il programma del festival sarà anche quest’anno POST CITY, l’ex centro logistico del Servizio Postale Austriaco presso la principale stazione ferroviaria di Linz. Ulteriori sedi saranno l’Ars Electronica Center, l’OK Center for Contemporary Art, il cinema CENTRAL, la Linz Art University, il LENTOS Kunstmuseum e la nuova Università Anton Bruckner. (dal comunicato stampa)
Ars Electronica Festival, Linz, Austria, 8 – 12 settembre 2016
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(cover 1) Radical Atoms Exhibition © 2012 Tangible Media Group / MIT Media Lab (2) bioLogic / (Tangible Media Group, MIT Media Lab, Lining Yao, Wen Wang, Guanyun Wang, Helene Steiner, Chin-Yi Cheng, Jifei Ou, Oksana Anilionyte, Hiroshi Ishii) credit: Rob Chron (3) jamSheets / (Tangible Media Group, MIT Media Lab, Jifei Ou, Lining Yao, Daniel Tauber, Nikolaos Vlavianos, Hiroshi Ishii) credit: Tangible Media Group / MIT Media Lab (4) SandScape / Tangible Media Group, MIT Media Lab. Credit: Tangible Media Group / MIT Media Lab (5) Rovables / Artem Dementyev (US), Joe Paradiso (US). Credit: Artem Dementyev