Pattern ritmici e figurativi che si ripetono, si rincorrono, quasi all’infinito: quando musica e pittura incontrano la matematica.
La tecnica del phase shifting, intuizione fortuita di Steve Reich degli anni ’60, incontra all’Auditorium le ricerche artistiche di Richter e i suoi Patterns, e finisce che suono e immagine viaggiano all’unisono.
Ti siedi in platea, aspetti il buio e il silenzio in sala, e subito il riverbero, la ripetizione lineare delle note e quella loro sfasatura echeggiano: la sfasatura ritmica di due cellule musicali identiche che procedono a velocità diverse e che mutano gradualmente, induce una sensazione contraddittoria, uno strano divenire.
Ti concentri su quella struttura matematicamente determinata, applicata tanto alle melodie di Reich quanto, poi, ai colori di Richter. Il pittore divide, specchia e segmenta uno dei suoi dipinti astratti fino ad ottenere linee e figure che si animano sulle note di Reich, alle quali ammette di ispirarsi per realizzare i suoi Patterns.
Linee orizzontali che viaggiano e si fanno verticali, color accesi, texture che sembrano sciogliersi e ricomporsi in arazzi in movimento. La scientificità di Moving Picture sembra quasi una naturale derivazione del lavoro che Richter fa nel suo Atlas: un’analisi puntuale e matematica, la volontà di scandagliare meticolosamente la realtà per catalogarla. E allora scienza, matematica, suono e immagine convivono.
Ma mentre il defasaggio della melodia cammina, corre, echeggia nel corpo, le immagini appaiono ipnotiche. Un algoritmo visivo, destabilizzante, a tratti noioso, che non vuole essere traduzione visiva della partitura.
I pianoforti sostengono ritmicamente le linee melodiche dei fiati, degli archi e dei vibrafoni in Eight lines. Otto linee melodico-ritmiche divise in cinque sezioni: le pause di uno sono riempite dai suoni dell’altro, e tutto scorre in un continuum ritmico.
E ti perdi in questo fluire di colori, di figure e di suoni.
E ti lasci trasportare dal processo continuo.
Alessandra Gabriele
I testi e i video che raccontano ogni spettacolo sono il frutto del rapporto attivo che esso stabilisce con gli spettatori, alla ricerca dell’identità dello “spettatore emancipato”. Gli studenti dell’Accademia che hanno ideato il progetto, hanno tessuto una relazione con alcuni spettatori scelti presenti agli eventi, utilizzando la posta cartacea e elettronica. Successivamente hanno creato una traduzione dello spettacolo che prende forma dalle parole e dalle immagini suggerite dagli stessi spettatori.
Chi è lo “spettatore emancipato”?
Secondo Jacques Rancière, sei tu, siete voi, siamo noi, che con “le storie e le performance, possiamo cambiare qualcosa nel mondo nel quale viviamo. Materiali testuali e video di questo articolo sono stati realizzati in occasione del concerto per musiche e immagini Piano Phase (per pianoforti) / Eight Lines (per ensemble) / Reich/Richter (prima italiana, per ensemble e film di Gerhard Richter e Corinna Belz) che ha avuto luogo all’Auditorium Parco della Musica il 21.11.2021, nell’ambito del Romaeuropa Festival e come parte di AUDIENCE ON STAGE, quarta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE progetto editoriale multimediale realizzato con una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival, e Arshake. Per l’edizione 2021, BACKSTAGE / ONSTAGE ha spostato lo sguardo sugli spettatori del Romaeuropa Festival, sul loro comportamento e sul loro modo di rapportarsi agli spettacoli, sulla loro attenzione e su ciò che in loro si produce. L’indagine si è svolta su un piano trasversale che ha attraversato i diversi generi di spettacoli del festival, dalla danza al teatro di prosa, alla musica. Ha scrutato gli ingressi, le hall e i corridoi dei teatri, le platee, i palchi, i cellulari, gli schermi degli eventi online, alla ricerca dello sguardo del cosiddetto spettatore emancipato, ovvero colui o colei che trova nel teatro un nuovo tipo di contatto e di vicinanza con gli altri, ma anche una nuova connessione con la propria esistenza attiva.
Backstage / Onstage: progetto nato da una partnership tra Accademia di Belle Arti di Roma, Romaeuropa Festival e Arshake| Crediti 2021: Video: Walter Maiorino, Eleonora Mattozzi, Alessia Mutti, Francesca Paganelli, Eleonora Scarponi. Testi: Chiara Amici, Domiziana Febbi, Alessandra Gabriele, Martina Macchia, Alessia Mutti.