Uno dei sintomi del progresso, sempre più pulsante, è legato all’esigenza di sintonizzarsi con la natura su frequenze da qualche tempo disturbate dai numerosi strati del rumore informatico. E’ a questo «ascolto», indirizzato in maniera esperienziale e tutto incentrato sul processo [naturale], che si sono mossi già da qualche tempo l’artista Hilario Isola e il sound designer Enrico Ascoli. Le loro ricerche individuali e il loro declinare tematiche comuni in formalizzazioni complementari (visive per Isola e sonore per Ascoli) da qualche tempo hanno trovato un terreno comune di produzione.
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Tra i loro progetti ci interessiamo all’installazione performativa Auspicio, presentata recentemente al Museo MAXXI di Roma nella cornice della Cucina Pianeta realizzata dagli architetti Luigi Greco e Mattia Paco Rizzi, e nell’ambito del progetto THE INDEPENDENT FOOD dedicato ad una varietà di tematiche legate al cibo e in corso fino al 13 novembre.
Tre grandi ampolle di vetro che contengono mosto di vino in fermentazione sono adagiate su cuscini ricamati. L’anidride carbonica generata, incanalata in un sottile tubo di vetro, incontra una serie di piccole ampolle ripiene di miele. Il miele accoglie l’anidride, la plasma e forma delle bolle che esplodendo danno fiato ad un richiamo da caccia per uccelli. L’opera è da accogliere emotivamente e cognitivamente passando per il canale auditivo dove poter ascoltare e, quindi visualizzare, la fermentazione del vino.
Il vino diventa materia plasmata dal suo stesso processo naturale, sfuggita alle intenzioni dei suoi autori che ne preparano la scena stimolando, sì, le trasformazioni ma lasciando poi che queste prendano il loro [imprevedibile] corso. All’inserimento di diversi quantitativi di miele nelle piccole ampolle a cui il processo di fermentazione risponde sulla base de dosaggio, si aggiungono una varietà di invisibili fattori ambientali, come la temperatura dello spazio, attori altrettanto attivi dell’andamento del processo.
Così l’anidride carbonica fermenta e diventa fiato, il respiro della vita tradotto in suoni, amplificato attraverso i microfoni, e trasmesso in tempo reale, in cuffia per visitatori che hanno assistito all’evento via web sulle frequenze di Radio Papesse dove l’incontro e l’evento è andato in onda il 28 ottobre 2015.
L’intervento organico sulla natura, sui suoi processi di trasformazione, può rivelarsi «auspicio», ed eventualmente motore, per una trasformazione rivolta alla ricerca di nuovi equilibri, tra natura e artificio, tra progresso e storia, compresa quella che racconta delle antiche pratiche dell’ornitoranza dove l’auspicio corrispondeva alla divinazione del futuro attraverso l’osservazione del comportamento degli uccelli. La tecnologia è isolata dai processi di produzione, è coinvolta però come strumento di amplificazione, dei suoni ma anche della visione che si espande coinvolgendo tutti i canali percettivi.
Il progetto è stato presentato al MAXXI il 28 ottobre dalle 15.00 alle 17.30, Ilaria Gadenz e Carola Haupt di Radio Papesse, nell’ambito di una discussione che ha affrontato temi legati al territorio rurale come nuovo strumento per trasmettere energie, riconfigurare lo spazio sociale e fare cultura attraverso l’arte del suono. Sono intervenuti Hou Hanru Direttore Artistico del MAXXI, Enrico Ascoli e Hilario Isola, seguiti da una sezione dedicata a Suono, scrittura, nuovi media: pratiche ed esperienze di storytelling del vino, che ha affrontato i nuovi strumenti narrativi per raccontare un tema antico come il vino e la sua produzione e si è concluso con Leandro Pisano – fondatore del Festival Interferenze – che con il suo intervento Da Interferenze a Liminaria: il territorio rurale come (nuovo) medium ha raccontato la rinnovata dimensione che ha assunto il territorio rurale attraverso alcune esperienze di studio e di ricerca sul campo.