Before Projection accende i riflettori su un corpus di lavori della storia della videoarte che, nonostante sia presente all’interno della scultura dell’arte, è stato per molto tempo trascurato. Esplorando le connessioni tra il nostro presente e il momento in cui la videoarte ha assistito a una considerevole rivoluzione con l’ingresso nello spazio delle gallerie di installazioni cinematografiche su larga scala, Before Projection presenta un focus sulle sculture monitor realizzate tra la metà degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta.
Sin dagli esordi della videoarte, gli artisti sono rimasti affascinati dalle proprietà scultoree del televisore e delle possibilità offerte dalla giustapposizione di molteplici immagini in movimento. Gli artisti hanno assemblato i monitor in svariate configurazioni e pareti video e, dagli anni Ottanta in poi, hanno inserito i televisori in ambientazioni e contesti architettonici complessi. In sintonia con gli sviluppi tecnologici, l’editing e gli effetti video sono diventati sempre più sofisticati. Queste opere video hanno dato voce a una serie di problematiche concettuali e tematiche riguardanti il mezzo televisivo, l’immagine statica e in movimento, la serialità, la figurazione, il paesaggio e l’identità. Il peso materiale dello schermo a tubo catodico (prima dell’avvento dello schermo piatto) ha ancorato saldamente queste opere allo spazio tridimensionale.
Before Projection indaga il periodo immediatamente successivo alle primissime sperimentazioni video, ossia quello che ha preceduto l’arrivo definitivo della videoarte nelle gallerie e nei musei accanto ai dipinti e alle sculture, avvenuto con l’ampia diffusione di attrezzature per la videoproiezione. Ispirata dall’intento di esaminare quali rivendicazioni estetiche queste opere possano a buon diritto avanzare, la mostra mira a ricollocare pienamente la scultura composta da monitor all’interno della narrazione tra i primi video e la proiezione nonché ad affermare la sua importanza per lo sviluppo della scultura alla fine del ventesimo secolo. (dal comunicato stampa)
Before Projection: Video Sculpture 1974-1995, a cura di Henriette Huldisch, Director of Exhibitions e Curatrice, MIT List Visual Arts Center, Sculpture Center, New York, 17.09 – 17.12.2018
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato e curato da Henriette Huldisch, arricchito dai contributi di Edith Decker-Phillips ed Emily Watlington e pubblicato da Hirmer Verlag in collaborazione con il MIT List Visual Arts Center.
immagini: (cover 1) Maria Vedder, «PAL oder Never The Same Color», 1988, installation view. installazione video con 25 monitors, suono,. 7.6 x 13.7 x 1.2 feet (2.33 x 4.17 x 0.42 m). 5:32 minutes. Courtesy the artist Photo: Kyle Knodell (2) Before Projection: Video Sculpture 1974-1995, SculptureCenter, New York, 2018, installation view, Photo: Kyle Knoll (3) Friederike Pezold, «Die neue leibhaftige Zeichensprache (The New Embodied Sign Language)», 1973–76, installation view. Quattro video digitalizzati, dimensioni variabili, 10 minutes each. Hamburger Kunsthalle. Photo: Kyle Knodell