Una mostra a Porto Seguro Cultural Space celebra il lavoro dell’artista cubano Carlos Garaicoa, sensibilità politica che lascia ad una varietà di strumenti: video, fotografia, installazione, disegno, esprimere al meglio, e in una forma poetica, tematiche cruenti della storia e dell’attualità.
In questo caso è l’architettura a parlare della società e a funzionare da lente per leggere la contemporaneità. « Io credo che l’architettura sia il frangente spaziale dove poter discutere di idee esistenziali, politiche e storiche»– afferma Garaicoa. «Ho un grande interesse per la fotografia e per la rappresentazione dello spazio urbano in generale – prosegue l’artista – ma come mezzo per affrontare altre questioni, più vicine alla fiction che non alla storia».
Con Carlos Garaicoa:being urban Fin del Silencio (2010), una serie di tappeti e proiezioni evidenziano le firme di realtà commerciali pre-rivoluzionarie a l’Havana, alludendo al rapporto tra mercato e ineguaglianza sociale.
In Portafolio (2013) otto placche di bronzo sono incise con parole utilizzate in dimostrazioni pubbliche contro la crisi economica in paesi, come Irlanda, Grecia, Portogallo, Italia. Con Wer im Glashaus sitzt/If you have a glass house (2013) l’artista cubano converte il modello neoclassico di architettura nazista, in questo caso quella della Hausder Kunst di Monaco, creata per ospitare l’arte tedesca contro l’arte degenerata, nel modellino di un edificio modernista reso aperto al fuori dalle trasparenze dei materiali in vetro.
I disegni di Infamouse Hidden Houses (2014) ritraggono case di personaggi famosi di oggi: da Osama Bin Laden, al frodatore finanziario inglese Ruth Madoff all’austriaco Josef Fritzl, accusato di aver rapito la figlia per vent’anni.
Non manca un’installazione di grandi dimensioni realizzata con settanta musicisti di strada. Ogni musicista è racchiuso in un tablet appoggiato sullo spartito aperto su di un piedistallo da musica, mentre l’insieme dell’orchestra è fruita attraverso i tre schermi che occupano il centro dell’installazione, al posto del conduttore.
Saving the Safe (Banco Central do Brasil, 2017) dove la Banca Centrale del Brasile diventa una scultura d’oro per ricordare la tensione generata dalla crisi finanziaria. Abismo /Abyss (2017) è il più recente dei lavori, animazione che porta assieme la gestualità di Hitler con il Quartet of the end of time, composizione di Olivier Messiaen durante la prigionia (presentato nei campi di concentramento nel 1941).
L’architettura è la lente di lettura ma l’artista cubano è determinato a traslarla in ciò che indiscutibilmente deve essere inteso come ‘arte’. Come in tutti i suoi lavori, torna sempre la sua esperienza di disegnatore di mappe che aveva scandito la sua vita militare, giovanissimo, prima di intraprendere la strada di artista.
Carlos Garaicoa: Being Urban, Espaço Cultural Porto Seguro, Campos Elíseos- San Paolo del Brasile, , 07.02 – 06.05.2017
immagini: (cover 1) Carlos Garaicoa, «Wer im glashaus sitzt se voc tem uma casa de vidro», 2013. Cristal, ims, metacrilato e madeira. © Wilfried Petzi (2) Carlos Garaicoa, «Pensamiento», 2010. Da srie fin del silencio. Medidas variadas. © Carlos Garaicoa (3) Carlos Garaicoa, «Rbc», 2012 da Srie fin del silencio. 290 x 550 cm. © Carlos Garaicoa (4) Carlos Garaicoa, «Portafolio», 2013. Prancha de lato gravado molduras de veludo e caixa de couro. © Oak Taylor Smith (5) Carlos Garaicoa, «Infamouse hidden arquitecture», 2014, house of ruth mado. © Oak Taylor Smith (6-7) Carlos Garaicoa, «Partitura», 2017. Instalao composta por som animao pedestais tablets papel e tinta. © Oak Taylor Smith (8-9) Carlos Garaicoa, «Saving the safe protegendo o cofre», 2017. Escultura de ouro 21kt cofre base rotatria luz led e madeira. 15x125x9 cm. © Sebastiano Pellion di Persano (10) Carlos Garaicoa, «Aniversario», 2015. Coleo de 37 selos, 4×3 cm, Cada 2 selos 13×10 cm, cada lentes de aumento e metal. © Brian Chan