Cristina Elias è un’artista brasiliana che espande la sua pratica performativa in una varietà di media: video, fotografia, installazione. La sua mostra in corso a San Paolo del Brasile, «Inscriptura» porta assieme una serie di lavori di diversa natura nel tentativo di scrivere un diario che si trasforma in una indagine dell’entità femminile, nei suoi condizionamenti socio-culturali e storici. Tutto il lavoro oscilla da questioni personali a tematiche universali.
One minute diary, un video-diario di un minuto realizzato per il banner di Arshake nel 2014 in riferimento al passaggio del tempo e della trasformazione dello spazio in rovina, prosegue ora il suo viaggio come parte di un corpus di lavori con i quali la ricerca si è evoluta nel tempo.
La brevissima durata del video si estende nel tempo, si diluisce nel fluire della natura informatica. Ciò che nel video procede al ritmo di un orologio meccanico, con cui suggerire lo scorrere di un tempo lineare, si frammenta nella condizione digitale, cancella continuamente la sua memoria. La scrittura, che richiede una presenza e interazione fisiche, diventa spazio, tela performativa sulla quale il corpo dell’artista si esprime, scrive, distende i suoi pensieri e – una volta finito – si raccoglie con tutto il corpo.
La mostra è ospitata nell’ambito del O Paço das Artes realizzata con il “Laboratório Gráfico Desviante”, gruppo formato da Bruno Mendonça, Júlia Ayerbe, Laura Daviña, Thiago Carrapatoso e Thiago Hersan, una realtà particolarmente interessata ai linguaggi del contemporaneo e alla loro canonizzazione.
«Inscriptura». Cristina Elias, Paço das Artes no MIS, San Paolo del Brasile, 06.09 – 05.10.2017.
Cristina Elias (1978-San Paolo del Brasile) ha conseguito un Master in Movement Studies [Studi del movimento] presso la Central School of Speech and Drama (University of London, UK). Nel 2011 presso Radial System ha presentato l’installazione live Here and There [or Somewhere Inbetween]. Nel 2012 ha realizzato la coreografia della performance compresa in I/O – Io è un Altro di César Meneghetti, presentata nell’ambito della 55a Biennale di Venezia (2013). Nello stesso anno ha vinto il premio FUNARTE Women in Visual Arts (Ministero della Cultura Brasiliana) con il lavoro Phonetic Fragments of one (Self). Le sue opere intendono costruire «ponti» tra codici artisti differenti con un forte interesse per la «traduzione» del testo in movimento e immagine.Nel 2014 Cristina Elias ha dato avvio al progetto ongoing “One Minute Diary”. Il primo video-capitolo è stato realizzato per il banner di Arshake (www.arshake.com), i video-capitoli successivi sono stati presentati nell’ambito del Festival “VERBO 2015” presso la galleria Vermelho (San Paolo). Nel dicembre 2015 ha realizzato al MAXXI la performance “PER-FORMARSI: L’AZIONE COME FORMA DI PERCEZIONE”. Nel 2016 ha ricevuto il premio “Temporada de Projetos do Paço das Artes” finalizzato alla realizzazione della mostra “INSCRIPTURA” (performance, video and objects). Cristina Elias sta conseguendo il suo PhD presso il Dipartimento Post-graduate di Design dell’Università Anhembi-Morumbi di San Paolo.
Immagini (cover 1-2-4) Cristina Elias, Inscriptura, 2017 performance (3) Cristina Elias, «Realidade por nascer», 2016, incisione su tela