Prosegue oggi la lettera di Delphine Valli da Marrakech, scritta durante la residenza a Le 18 Derb el Ferrane per The Impossible Present, progetto vincitore della X edizione Italian Council, dove ha ricercato e riflettuto sull’importante confronto tra cultura visiva Occidentale e Orientale due delimitazioni culturali che hanno abbracciato la vita dell’artista, cresciuta ad Algeri dai 3 mesi ai 16 anni e ora residente a Roma. La lettera conclude con alcune riflessioni che nascono con Mechanical Absence, lavoro realizzato a Roma per una mostra alla galleria Curva Pura con Elena Bellantoni e Arianna de Nicola che, inaugurata quando l’artista si trovava a Marrakech e finita al suo rientro, ha funzionato da collante tra i due mondi, assieme a tutte le persone che con lei hanno dialogato e collaborato su più piani, scambi testimoniati tra le righe di questa lettera che conclude una prima riflessione (Delphine Valli. The Impossible Present: Appunti di viaggio. Pt I, Arshake, 29.10.2022).
Marrakech, 6 Ottobre, 2022
[…] Mechanical Absence è un lavoro realizzato a Roma durante questo periodo di ricerca, è nato dalla cenere, tra gli elementi, c’è la fusione di una brace dei fuochi quotidiani accesi durante il periodo di lockdown.
La verticalità si era già imposta.
È stato realizzato per Quel che resta del fuoco Elena Bellantoni | Arianna De Nicola | Delphine Valli, a cura di Nicoletta Provenzano a Curva Pura (Roma), ormai conclusa e inauguratasi mentre ero a Marrakech le cui premesse derivano dal testo di Derrida, Feu la cendre
Ripartire dalla cenere significava scorgere nel disastro un nucleo fertile
Considerare le ceneri di un mondo e riconoscervi il potenziale tesoro che consiste nel non rimuovere il disastro
Il punto di partenza di The Impossible Present era il rapporto del mio lavoro con l’invisibile che considero alla pari degli elementi materiali
Melania Rossi ha giudiziosamente puntato l’attenzione sull’influenza che la cultura, l’arte islamica, avevano probabilmente avuto su di me e sul mio lavoro dando alla mia ricerca il suo assetto attuale
Questo dialogo tra di noi ha catalizzato la concretezza della ricerca attuale preannunciando il ricongiungimento con un tassello per me mancante, la cultura nella quale sono cresciuta
Se l’invisibile è sempre stato legato al dato spirituale, Nicolas Bourriaud lo associa alle grandi sfide contemporanee: agenti inquinanti e virus, sono invisibili – d’altronde, le scoperte della fisica quantistica, rivoluzionando l’idea che avevamo della realtà che non è come appare, lo ribadiscono
Pensando all’invisibile è difficile non considerare la nostra capacità di rimuovere, cioè, di rendere invisibile ciò che disturba, come singoli e come società
Coinvolgendo l’invisibile, si convoca anche lo spirito e si scommette che abbiamo la facoltà di abbracciare tutto per costruire un presente semplicemente respirabile, possibile
La consapevolezza della crisi attuale – ambientale, climatica, sociale, politica – mi deprime meno della mia e altrui capacità di rimuoverla per fare, come se non ci fosse un domani, come si suol dire, con insospettata aderenza a quanto stia effettivamente accadendo
L’arbitrio fa prevalere il presente a discapito del futuro – che qualcuno vivrà, sempre al presente però
Altamente deprimente e soprattutto morboso, è un mondo che ha sempre bisogno di girare le spalle a quanto c’è di più essenziale, banalmente, la vita, per produrre costantemente e inutilmente, a qualsiasi (altissimo) costo
Come suggerisce Aurélien Barrau quando gli si chiede Cosa fare? di fronte alla situazione ambientale, anche Non fare può essere un inizio di risposta, fermarsi a riflettere è forse diventato rivoluzionario
Cambiare paradigma e sradicare in sé l’aderenza all’involuzione, alla meccanica assenza
Mi viene in mente La società della stanchezza di Byung-Chul Han, che ho letto qui:
“Il presente saggio culmina nella trattazione di una stanchezza che cura. È quella stanchezza che non deriva da un riarmo sfrenato, bensì da un cordiale disarmo dell’io.”
“La negatività del non-fare (nicht-zu) è anche un tratto essenziale della contemplazione. Nella meditazione zen, per esempio, si tenta di raggiungere la pura negatività del non-fare, ossia il vuoto, liberandosi da qualcosa che incombe e che s’impone. Si tratta di una pratica estremamente attiva, tutt’altro che passiva. È un esercizio volto a raggiungere una posizione di sovranità dentro il sé, a collocarsi al centro di sé. Se disponessimo solo della potenza positiva, invece, saremmo consegnati del tutto passivamente all’oggetto. L’iperattività è, paradossalmente, una forma estremamente passiva del fare, che non ammette più alcun agire libero.”
Da tutti questi punto di vista, mi trovo in totale armonia con la crew di LE 18, con Laila Hida, Elisa Zorzi e Amine Lahrache, Francesca Masoero che ho solo incrociato e tutti gli altri, Oumaima Abaraghe, Sofia Fahli… e Pierre Coric, artista in residenza, con il quale stiamo scambiando molto e che sta realizzando le modellizzazioni del mio progetto
Penso ai tramiti essenziali per me verso la realtà di Marrakech: due artisti, Anna Raimondo e Angelo Bellobono e Cristina Cobianchi con AlbumArte.
Delphine Valli, Marrakech, 6 Ottobre, 2022
Delphine Valli, The Impossible Present, Le 18 Derb el Ferrane, Marrakech, Marocco
Supporto curatoriale: Melania Rossi | Partner culturali: Marsiglia: Mucem, Dipartimento della Ricerca, Opera Mundi, FAI-AR alla Cité des arts de la rue, Les Ecrans du Large a La Friche Belle de Mai; Rome: AlbumArte | Sponsor culturale: Parallelo42 Contemporary Art.
Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
immagini: (2) Mechanical Absence (Una mattina ho acceso la radio e ho sentito una voce dire che il mistico non è colui che ha delle visioni ma colui che ha una visione) Ottone, argento, acidi e fiamma, pietra lavica dell’Etna, fusione in ottone di brace e pietra lavica dell’Etna, misure ambientali, 2021- 2022. ph Giorgio Benni | Luis Do Rosario (3) Ritrovamenti | Ritratto ph. Melania Rossi, Marrakech, 2022 (4) Modelizzazioni, Blender, by Pierre Coric, Le 18, Marrakech, 2022