Al MAXXI, fino al 13 novembre la mostra Rewild presenta il secondo di tre appuntamenti del progetto europeo Repairing the Present curato da Manuel Cirauqui, “per promuove il dialogo tra scienza, tecnologia e arte come attori chiave nell’esplorazione di nuovi scenari per il miglioramento ecosistemico”. Al primo appuntamento, REWORLD, al MEET – Digital Culture Center a Milano, segue ora REWILD, in corso al MAXXI, progetto indirizzato a “ripristinare modelli ferini in ecosistemi addomesticati”, di “enfatizzare la contaminazione tra naturale e sintetico, tra artificiale e organico, tra animale e minerale, artificiale e organico, animale e minerale, verso rinnovate forme di divenire nell’Antropocene”.
Tutti i lavori sono progettazioni scaturite da residenze e da un contatto diretto con il territorio dove gli artisti hanno dialogato con e sono stati sostenuti da esperti. A Roma in residenza sono stati Olga Kisseleva, conosciuta in ambito internazionale per il suo lavoro pionieristico con la media art, e la giovane artista austriaca Susi Gutsche. Con loro, sono stati presentati i progetti di Samira Benini Allaouat, Penelope Cain, Filip Van Dingenen e David Shongo, Adriana Knouf, Lugh O’Neill, Studio Lapatsch Unger & Johanna Schmeer, ciascuno proponendo una angolazione diversa rispetto alle forme del divenire.
Olga Kisseleva ha esteso la sua ricerca di un decennio con progetti indirizzati alla conservazione di alcune specie di alberi e allo studio del loro modo di comunicare, alle città coinvolte nel progetto. Cities Live like Trees, realizzata in collaborazione con SONY CSL e la Fondazione MAXXI, nello studio del modo di comunicare degli alberi e del rapporto con i cittadini, calcola l’algoritmo che deriva dall’indice verde della mobilità urbana, ovvero il rapporto tra il numero di alberi sul percorso più verde e su quello più breve e proietta tutto questo nell’ottica di “reinventare le strutture della città e di mantenerle vive”.
Susi Gutsche ci rivela la città attraverso i rifiuti, elementi di eccesso della vita in realtà fondamentali per la proiezione futura sulla base del loro tasso di inquinabilità e il loro riciclo. Il progetto traccia alcuni rifiuti, divisi per generi, e li segue nei loro percorsi individuandone il luogo di destinazione e la durata del trasporto, tutto leggibile in maniera molto intuitiva su di uno schermo interattivo che costruisce vere e proprie mappe e storie in un lavoro scientifico di incredibile qualità realizzato con la collaborazione anche dell’AMA, l’azienda che a Roma gestisce lo smaltimento dei rifiuti.
L’illuminazione ripensata in un’ottica green nel lavoro di Samira Benini Allaouat ha conquistato complici d’eccezione: i batteri, per rivelarne il loro potere e potenziale di generatori di energia elettrica (GEO-LUM). Anche l’uomo è centrale: i batteri in mostra vanno infatti curati perché possano essere mantenuti in vita e crescere.
In un lavoro di visual story-telling, Penelope Cain ha attirato l’attenzione sui licheni, organismi sotto la luce dei riflettori di quegli ambiti scientifici impegnati nella scoperta di pianeti alieni. I licheni, una parte importante del nostro ecosistema in grado di assorbire CO2, sono proiettati nella veste di collaboratori interspecie.
Il potere dell’intelligenza collettiva, considerando anche le entità non umane è rivelato in Suskewiet Visions dell’artista multidisciplinare Filip Van Dingenen, fondatore dell’Ecole Mondiale a Bruxelles e David Shongo. Adriana Knouf proietta la sua visione nella dimensione extra-terrestre. Composto da una vela solare fatta a mano, da un cubesat 6U personalizzato ricoperto di sigilli protettivi per la gioia transgender e queer e da un “meteorite” scolpito che contiene strutture ibride lichene-umane, il suo TX-2: MOONSHADOW attinge alla storia dei desideri transgender di incontri extraterrestri e suggerisce possibilità di esperienze non umane dello spazio esterno.
Lugh O’Neill riconduce nella dimensione sonora con una composizione che racconta dell’impegno culturale con lo spazio acustico e con gli habitat restituita come video e suono 3D mentre gli accattivanti oggetti di design dello studio Lapatsch | Unger (in collaborazione con Studio Johanna Schmeer) si scoprono essere impronte di un’indagine geoidrologica nei sistemi di acque sotterranee di Berlino.
Tutto proietta verso una direzione dove tutto ciò che di invisibile al nostro sguardo ha un ruolo attivo nel siglare il nostro futuro. A questo dobbiamo rivolgere tutta l’attenzione e cura con attitudine predisposta all’ascolto. Alla mostra di Roma, segue RETOOL allo ZKM (Zentrum für Kunst und Medien), una proposta di approccio performativo alla creazione di strumenti (18 novembre – 18 dicembre, 2022).
Repairing the Present: REWILD, a cura di Manuel Cirauqui, Museo MAXXI, Roma, fino al 13 Novembre,2022
Nell’ambito della mostra Repairing the Present: REWILD il MAXXI invita ai seguenti eventi, parte del programma europeo S+T+ARTS, che mette al centro l’incontro tra Scienza, Tecnologia e Arte:
Mercoledì 9 novembre, alle ore 18:00, evento speciale ECOSISTEMA S+T+ARTS con gli artisti della mostra ed esperti di livello internazionale per approfondire i nuovi spazi e progetti di cooperazione sull’innovazione artistica, scientifica e tecnologica
da martedì 8 a domenica 13 novembre, dalle ore 11:00 alle 19:00, la rassegna video : REPLAY THE FUTURE ripercorre la storia dei premi S+T+ARTS, interrogandosi sulla relazione tra ricerca, produzione artistica e preveggenza epocale.
S+T+ARTS: iniziativa della Commissione Europea che esplora il potenziale di collaborazione tra scienza, tecnologia e arte, presenta le serie di mostre Repairing the Present :REWORLD (presso il Centro di Cultura Digitale MEET di Milano dal 4 al 30 ottobre), :REWILD (presso il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma dal 15 ottobre al 13 novembre) e :RETOOL (presso lo ZKM | Centre for Art and Media di Karlsruhe dal 18 novembre al 18 dicembre).
immagini: (cover 1) SusiGutsche, «TraceWaste», MAXXI REWILD, Courtesy The Artist (2) OlgaKisseleva, «City Tree», Courtesy The Artist (3) Samira Benini Allaouat, «GEO-LLUM», MAXXI REWILD, Courtesy The Artist (4) Filip Van Dingenen, David Shongo, «Suskewiet Visions», MAXXI Rewild, CourtesyTheArtists (5) Studio Lapatsch | Unger (in collaboration with Studio Johanna Schmeer), Bodies Of Water, MAXXI REWILD, CourtesyTheArtists