DiMoDA, istituzione virtuale presentata nel 2013 da Alfredo Salazar-Caro e William Robertson e ora ospitata da GAZELL.iO, il ‘braccio’ digitale della Gazelli Art House, presenta una mostra curata da Christiane Paul dedicata alla ‘DIS/LOCAZIONE’ con lavori di Banz & Bowinkel, Ricardo Miranda Zúñiga e Tamiko Thiel, quest’ultimo in residenza da GAZELL.iO nel mese di gennaio 2022.
Come sempre accade per ogni progetto, lo spazio virtuale è modulato per ospitare i lavori commissionati per l’occasione. L’architettura di DiMoDA 4.0, concepita da Ayman Tawfeeq, consiste in una struttura che decostruisce un block della città di New York di case a schiera abbandonate, e le rovescia in un processo di dislocamento dal piano terra al soffitto, mettendo su uno stesso piano decadimento e potenziale. La struttura è costituita da profili scansionati in 3D di immigrati da tutto il mondo evocando un’altra forma di dislocamento.
I lavori selezionati presentano il dislocamento da angolazioni diverse, dalla sensazione di disturbo ad uno stato di adattamento percettivo per lo spazio offerto dalle tecnologie. I progetti sono da esplorare nella realtà virtuale attraverso appositi visori messi a disposizione dalla galleria in una sala dedicata. La realtà virtuale, già di per sé fattore di dislocazione tra esperienza fisica e mentale mette a fuoco un tema che la pandemia, l’isolamento, e il dislocamento dei nostri corpi nei mondi virtuali ha reso sempre più attuale.
«Il senso di dislocazione dello spazio rispetto all’esperienza abituale e il disturbo che solitamente questo comporta con la pandemia sono stati accentuati all’estremo e questo rende il progetto di DiMoDA 4.0 particolarmente rilevante. I lavori in mostra trattano i temi più scottanti dei nostri tempi – dal cambiamento climatico alla gentrificazione e la mediazione della comunicazione – e costruiscono uno spazio immaginario immersivo dove poter ripensare tutte queste questioni».
Zúñiga’s Desplazados ci guida in un quartiere newyorkese del Lower East Side dove gli abitanti raccontano, nella forma di interviste audio, gli effetti della gentrificazione. Tamiko Thiel, con il suo Atmos Sphaerae ripercorre in un viaggio visivo astratto la storia della terra dal big bang e la creazione dei miti al tempo attuale nutrito dai problemi climatici e sulla soglia di una possibile estinsione della specie umana.
La Grid / Griglia di Banz & Bowinkel trasporta nella coscienza del computer dove l’elettricità genera una serie di operazioni binarie. Le figure umanoidi con pelli unte, indossano maschere di geometrie 3D basate sulle immagini internet e vagano nello spazio sotto trasmettitori giganteschi che pendono dal soffitto e con una serie di interazioni con il visitatore riflettono sulla distorsione della percezione nel mondo machinico.
Siamo in un momento di transizione della storia importante e ancora molto vicino a noi, troppo per poterlo analizzare con lucidità. Possiamo osservare, riflettere e speculare. Certamente decentralizzazione e dislocamento saranno parte di una nuova dimensione visivo-percettiva alla quale ci dovremmo adattare, lontana dalla griglia prospettica. Questo processo non è nuovo ma si è sedimentato nel tempo fin quando non è diventato visibile e inevitabile, proprio come è successo per ogni forma di progresso in ogni settore. Se internet è entrato sempre più nella nostra dimensione sociale ma anche genetica, ora è probabile che lo stesso accadrà nella sua nuova riconfigurazione, a prescindere da come e quanto il Metaverso, che ora si sta facendo strada come una gigantesca operazione finanziaria prenderà piede magari in altre forme e formule. I mondi virtuali sono molti. Molti sono i dislocamenti che spostano il nostro corpo nello spazio fisico e mentale. Questi lavori ci fanno riflettere fuori dalle dimensioni preconfezionate dalle grandi aziende e lo fanno attraverso una forma di comunicazione empatica ed esperienziale che il dislocamento lo fa vivere in prima persona. Una mostra che fa riflettere e una realtà, quella di DiMoDA, che si pone come realtà VR ‘alterativa a quella del Metaverso prodotto dalle aziende, come afferma il curatore Alfredo Salazar-Caro.
DIS/LOCATION at DiMoDA4.0, a cura di Christiane Paul, DiMoDA, GAZELL.iO at Gazelli Art, London, 04.02 – 02.04.2022
immagini: (cover 1;3) DiMoDA 4.0 at GAZELL.iO, foto: Deniz Guzel (2) Alfredo Salazar – Caro e Ayman Taefeeq, «Memory Drive 2», 2022
GAZELL.iO è il braccio digitale di Gazelli Art House che comprende uno spazio fisico, situato al piano inferiore del GAZELL.iO Project Space, nel centro di Londra a 39 Dover Street, un programma di mostre online e un progetto di residenze e di iniziative su NFT. Dal 2015 GAZELL.iO Residency ha offerto spazio ad artisti, tra i più interessanti sul piano internazionale, che lavorano con VR e AR. La residenza di quattro settimane permette agli artisti di prendere il controllo dello spazio virtuale, di codificare il loro universo e interagire con il pubblico direttamente. La residenza si è evoluta in una mostra annuale lanciando, nel 2020, una libreria VR permanente dove sono presentati gli artisti in residenza del passato. La missione è quella di avvicinare un pubblico vasto ai pionieri dell’arte digitale e ad una nuova generazione di artisti ad attraverso la dinamca delle mostre e dei programmi educativi.
DiMoDA è un’istituzione virtuale pioniera nel settore, dedicata alla commissione, conservazione e presentazione di lavori VR all’avanguardia. Concepita nel 2013 da Alfredo Salazar-Caro e William Robertson, DiMoDA ha presentato tre mostre che sono state scaricate in tutto il mondo e progetti IRL che hanno avuto luogo in città come New York, Miami, Chicago, Berlino, Düsseldorf, Dubai e Bangkok.