Dopo essersi aggiudicati il Digital Art Award al Romaeuropa Festival 2018 con Eingeweide, Marco Donnarumma e Margherita Pevere sono tornati per la seconda edizione del Digitalive al Romaeuropa Festival con Humane Methods, creando per l’occasione un ambiente che richiama uno scenario post-apocalittico, dove esemplari di piante selvatiche crescono impervi, entrando in relazione con figure post-umane, corpi nudi e tecnologici, in stretto dialogo tra entità umane e robotiche.
Il pubblico tace, nel buio della sala un uomo scende le scale degli spalti, ripete più volte la stessa frase, raggiunge il palco, si volta verso il pubblico pulendo le mani sporche di una vernice rosso sangue sul suo grembiule bianco e si siede tra il pubblico. Lo spazio scenico sconfina in quello degli spettatori. Un’atmosfera di sospensione e tensione è quella che si propaga nella sala dove, Marco Donnarumma e Margherita Pevere danno inizio alla performance. Lo scenario cambia: sul palco camminano creature dalle sembianze umane, due bracci robotici, che, issate su un’impalcatura, sovrastano lo spazio, vengono attivate da un bottone che un “macellaio” schiaccia. Prende vita una realtà dove i due bracci dotati di intelligenza artificiale influenzano il suono e le luci, cercando il contatto con queste creature, le avvicinano, danzano con loro e ne aggrediscono i corpi.
Un rituale ha inizio, con gesti e azioni che vengono ripetuti dai performers, creando un loop, nel quale anche gli spettatori sono coinvolti, con un ciclo di movimenti che progredisce: i corpi dialogano, si sfiorano, si studiano, si avvicinano e si allontanato. Ed ecco che l’evolversi di queste azioni porta all’odio e alla violenza e una creatura è strappata delle sue vesti, rivelando così la sua più stretta intimità, il suo copro senza nulla che lo difenda.
È una scena cruda, quasi violenta, che disturba lo spettatore, come quella di un animale abusato e legato. E ancora un’altra creatura viene aggredita e spogliata, su questo corpo femminile cola la vernice rossa. A un uomo che ha perso l’interesse e il rispetto verso la Terra e verso la natura primordiale umana, viene data quella che sembra una seconda possibilità: i corpi cercano un avvicinamento e un rapporto con nuovi esemplari di piante, ma ancora l’intelligenza artificiale domina, come domina il confronto tra creature che sfocia in violenza.
Ciò che si vede è la rappresentazione di un mondo diviso tra realtà contemporanea e futuro immaginario. Lo sviluppo tecnologico e il capitalismo, generati e governati dall’egoismo dell’uomo, portano alla distruzione dell’ecosistema, creando uno scenario post-apocalittico.
In scena, un’intelligenza artificiale, attraverso le braccia robotiche affamate di carne, manipola le creature quasi umane che si muovono nello spazio. Il dialogo è tra corpo e spazio, tra figure dalle sembianze e movimenti animali e nuove tecnologie, con un richiamo alla primordialità e all’istinto primitivo: ciò che domina è una presenza astrale e severa, si esplora un ambiente nuovo e antico, sconosciuto e in qualche modo ritrovato.
Sophie Barbera
Questo articolo è parte della sezione speciale che Arshake dedica a BACKSTAGE / ONSTAGE, il progetto che ha portato per due anni consecutivi (2018 – 2019) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival. Digitalive, nuovo format curato da Federica Patti e dedicato all’arte algoritmica in continuazione di un interesse per le arti digitali che il Romaeuropa Festival ha manifestato da diversi anni, tempi non sospetti. Anche quest’anno, pubblicati con cadenza settimanale, gli articoli costruiscono gradualmente la memoria delle opere e degli artisti che sono stati presenti, catturando i momenti salienti della ‘vitalità’ dei lavori performativi, ma anche dei loro protagonisti. Il tutto diventa parte di un archivio che approfondisce e ferma nel tempo il lavoro performativo degli artisti che nell’ambito del Digitalive si è consumato in una forma time-based; si riallaccia inoltre a temi e generi del Romaeuropa Festival e agli argomenti trattati all’ordine del giorno da Arshake. Crediti
Marco Donnarumma. Nato a Napoli nel 1984, Marco Donnarumma è un artista performativo, regista, compositore e ricercatore. Dall’inizio degli anni 2000, intreccia la performance contemporanea, la media art e la computer music per indagare le questioni recondite del corpo umano. È rinomato per le sue performance che sondano il corpo attraverso la fisicità del suono, l’ingegneria tecnologica e la ricerca sul movimento. Onirico e senza compromessi, sensuale e conflittuale, il suo linguaggio è spesso radicato nell’esperienza del rituale, dello shock e della coercizione. Ha conseguito un dottorato di ricerca in performing arts, informatica e teoria del corpo presso la Goldsmiths, U. di Londra, e nel 2016-18 è stato ricercatore presso l'U. of the Arts di Berlino in collaborazione con il Neurorobotics Research Lab Berlin. I suoi scritti sono pubblicati da MIT Press, Oxford University Press, Routledge, ACM e Springer.
Margherita Pevere. Con un fascino viscerale per i processi organici, Margherita Pevere (DE/FI) è un' Artista e ricercatrice che indaga la trasformazione della materia biologica e tecnologica. La sua pratica si avvale di una costellazione unica di installazioni, performance, raccolte di reliquie vegetali e animali, e ricerca biotecnologica. Nella sua pratica simbiotica di artista-ricercatrice, Margherita Pevere combina protocolli scientifici e di ricerca Do It-Yourself con un'estetica intensa e sofisticata. Al di là della fascinazione per materiali e processi organici, la sua pratica è informata da un profondo interesse per il simbolismo, la storia e la critica dei materiali che adotta. Con sede tra Berlino e Helsinki, Pevere è dottoranda di ricerca artistica presso l'Università di Aalto, Helsinki, in collaborazione con il Laboratorio Biofilia – Base for biological arts, con una borsa di studio della Kone Foundation. E' membro della Finnish Bioart Society e del Posthumanities Hub.
immagini: Marco Donnarumma e Margherita Pevere – «Humane Methods», REF19, photo: Giada Spera (2) Marco Donnarumma e Margherita Pevere – «Humane Methods», DIGITALIVE19, photo: Giulia Blasi realizzata per il progetto BACKSTAGE /ONSTAGE (3) Marco Donnarumma e Margherita Pevere – «Humane Methods», DIGITALIVE19, photo: Luca Fabbri realizzata per il progetto BACKSTAGE /ONSTAGE(4) Marco Donnarumma e Margherita Pevere – «Humane Methods», DIGITALIVE19, photo: Francesco Pacifici realizzata per il progetto BACKSTAGE /ONSTAGE (5) Marco Donnarumma e Margherita Pevere – «Humane Methods», DIGITALIVE19, photo: Zhan Lianglu realizzata per il progetto BACKSTAGE /ONSTAGE; video crediti: riprese Bernadette Vespaziani, Diana Trifan, Filiberto Signorello, Francesca Pascarelli, Gilda Ballarini; video editing; Silvia Iasevoli, grafica. Chiara Coppola, Danila Domizi, Elisabetta Matonti