Segnato da un potente intuito creativo e da un pensare per immagini – un Bildhafte Denken (Eugen Baer), più precisamente – che costituisce l’«espressione archetipa di ogni comportamento comunicativo», il discorso messo in campo da Lamberto Teotino con EP, la sua nuova personale organizzata negli spazi della Dino Morra Arte Contemporanea di Napoli – a cura di Chiara Pirozzi, trasforma l’ordinario in straordinario, il familiare in qualcosa di unheimlich, per costruire un tragitto, diviso in 5 tappe essenziali e gloriose (in 5 proairesi, direi), attraverso il quale mettere a fuoco un’atmosfera morbida, vellutata, pungente, suadente, fatale. EP (Extended Play), locuzione impiegata «in discografia per definire un mini album», rappresenta, così, un racconto fotografico, scandito in 5 capitoli, in cui lo sguardo dell’artista penetra la vita e coglie – in tutte le sue varie declinazioni – l’essenza (e l’apparenza) della realtà.
Legati tra loro dal filo sottile della defamiliarization, i cinque lavori in mostra («5 opere pensate per 5 progetti differenti» suggerisce Teotino), disegnano, dunque, un percorso verticale attraverso il quale è possibile cogliere i grumi riflessivi di un artista sorprendente che ha trasformato la fotografia in poesia, in filosofia visiva, in uno stile di vita, in un modo di amare le cose e di scendere in profondità nei misteri del pensiero umano. Calibrato lungo l’asse grammaticale dell’остранение (ostranenie), Wormhole (2012-13), lavoro che apre la mostra, presenta una mucca sezionata che bruca noncurante in un paesaggio placido dietro al quale si nasconde, però, un ragionamento sulle ambiguità del reale e su un processo temporospaziale (sul ponte di Einstein–Rosen) che rende possibili ipotetici viaggi tra differenti dimensioni.
Ogni scatto presentato da Teotino (tutti i lavori sono realizzati con carbon pigment print on Hahnemuhle cotton paper), rappresenta, non solo il visibile, ma anche qualcosa di più intenso, di più arcano. Si tratta di lavori coltissimi in cui è possibile intravedere tutta una serie di citazioni sublimi. È il caso di Sistema di riferimento monodimensionale (2011-2013) in cui si avverte, in lontananza, la eco dei pasoliniani Comizi d’amore (1965) e che tende a «riformulare l’antitesi tra scienza e fenomeno paranormale in cui, per mezzo di un chiaro intervento digitale, definibile come un falla dell’immagine, prende forma lo spostamento nello spazio dell’asse Cartesiano». O, ancora, della meravigliosa scena proposta con Mr and Mrs Smithee (2013) che, se da una parte pone al centro del discorso il tema scottante della «separazione coniugale», dell’alterco e della contesa, puntando esplicitamente l’indice sulle dinamiche messe in campo con The War of the Roses (1989) di Warren Adler, dall’altra richiama alla memoria – ma soltanto per una remota affinità compositiva – l’affidamento-a trasmesso da Rest Energy with Ulay (1980) di Marina Abramović e Ulay.
E lo stesso discorso vale per The image of what we are prevails over what we are (2012) in cui non solo l’artista crea uno scollamento tra realtà e rappresentazione della realtà per lasciare il posto alla presentazione stessa dell’oggetto (una pallina da tennis) ma lavora su un concetto, quello del doppio, attraverso il quale pigiare, con forza, il tasto della solitudine. L’ultimo Dio (2012-13), infine, è «un progetto», evidenzia l’artista, «che indaga gli aspetti psicologici dell’individuo, è un lavoro sulla coscienza umana» che «esamina i principi ontologici e antropologici», che «analizza l’approfondimento del se in quanto essere, legato all’autocoscienza e all’introspezione». È, infatti, un elogio del pensiero creativo (della natura stessa dell’artista), una celebrazione dell’uomo, della sua coscienza, della sua conoscenza, della sua «visione intuitiva ed universale delle cose».
Lamberto Teotino – EP, Dino Morra Contemporary, Napoli, curated by Chiara Pirozzi, 23.11.2013 – 15.02.2014
Immagini
(1cover) Lamberto Teotino, Sistema di riferimento monodimensionale, 2011-2013, stampa inkjet su carta di cotone Hahnemuhle montata su aludibond con cornice in legno, 61.5 x 70 x 3.5 cm, edizione di 3 + 2 p.d.a., courtesy of the artist and Dino Morra arte contemporanea; (2) Lamberto Teotino, The image of what we are prevails over what we are are, 2012, courtesy of the artist and Dino Morra arte contemporanea (3) Mr and Mrs Smithee, 2013, stampa inkjet su carta di cotone Hahnemuhle montata su aludibond con cornice in legno, 203 x 138 x 3,5 cm, edizione di 3 + 2 p.d.a., courtesy of the artist and Dino Morra arte contemporanea
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