Arshake’s banner presenta il suo terzo progetto speciale, Jelly Ghosts, realizzato da Girolamo Marri, artista poliedrico, instancabile sperimentatore di tecniche e supporti, tutto ciò verso cui lo guida la sua curiosità filosofica e antropologica. La sua creatività traslata in una predisposizione alla narrazione verbo-visiva si esprime attraverso una varietà di media, come performance, video, fotografie, pittura, scrittura. Anche la parola, sia essa integrata nelle opere, come nella sua serie di acrilici su tela presentati in occasione della sua prima personale a Roma al Café Europe. Centro di Arte Contemporanea (2011), o sia quella contenuta nei titoli, è da considerarsi parte dei lavori, tanto importante quanto lo sono le componenti visive, qualunque sia il mezzo espressivo in cui queste prendono forma. La parola, così come video, fotografia, pittura, scrittura, possono assumere carattere e spirito performativi. La performance diventa – piuttosto – esternazione dinamica di una filosofia tutta proiettata sull’emotività. D’altro canto il mezzo tecnico può, a volte, prestarsi a strumento espressivo attraverso lo stravolgimento della narrazione. Nella sua recente video documentazione dell’installazione/performance Nine Gentle Ghosts (2014), per esempio, il montaggio ha favorito una costruzione narrativa non-lineare che si è prestata ad elaborare la relatività dei concetti di «istante», «prima» e «dopo».
Jelly Ghosts prosegue la sua serie di lavori che indagano questioni legate alla comunicazione, all’utilizzo dei segni convenzionali, al concetto di tempo come prodotto dell’uomo. Attraverso il banner Marri entra nella sfera intima di chi guarda per instaurare un contatto, preambolo di qualcosa che dovrebbe accadere ma che rimane fermo al momento del suo inizio «inizio». Nell’esplorazione di canoni ritualistici che scandiscono l’inizio di ogni cosa, Marri ci invita ad esser parte di riformulazioni infinite di una stessa situazione, ogni giorno diverse, ogni giorno selezionate sulla base della casualità randomica del software che destina la sequenza delle video-clip.
Arshake è un progetto che si occupa di arte e tecnologia con uno sguardo che si allarga al più ampio contesto culturale e con un taglio interdisciplinare. I primi due progetti che hanno inaugurato lo spazio del banner, Oltre l’attesa di Cristian Rizzuti, e Fourth Dimension Banner di Chiara Passa, hanno esteso la creatività di entrambi gli artisti ad uno spazio «altro» da quello espositivo, definendolo sulla base delle nuove coordinate spazio-temporali.
In un gesto creativo molto vicino alla performance generativa e anche filmica, Oltre l’attesa ci aveva predisposto a guardare il banner come una tela generativa dove immagini – ogni giorno diverse – hanno preso forma in tempo reale. Fourth Dimension Banner di Chiara Passa ci aveva immerso nell’architettura di quella zona liminale che è l’interfaccia (di cui il banner è parte), pellicola sottile, epidermide tecnologica che, come quella naturale, ha superato il suo ruolo di confine tra mondo interno ed esterno. Jelly Ghosts continua ad esplorare e a definire lo spazio del banner. Questa volta Girolamo Marri lo abita per due mesi per impersonare situazioni che appariranno e spariranno agli occhi dello spettatore al ritmo di fruizione del sito.