Arriva a Firenze, a Palazzo Strozzi, lo Schermo dell’Arte, evento in continua crescita che da dodici anni porta in città una comunità internazionale di artisti, registi, curatori, direttori di musei, produttori, distributori che lavorano con le moving images. Tra gli ospiti di questa edizione gli artisti Jeremy Deller, Luca Vitone, Masbedo, Flatform, Roberto Fassone, Julian Rosefeldt, Garrett Bradley, i registi Alessandra Galletta, Andrea Bettinetti, Omar Rashid, i curatori Antonia Alampi, Philippe-Alain Michaud, la produttrice Beatrice Bulgari.
Ad aprire il Festival, mercoledì 13 novembre, in anteprima italiana, No More Reality Whereabouts (2019) di Philippe Parreno, progetto concepito espressamente per la sala cinematografica: un “film di film” che riunisce brani di lavori realizzati dall’artista francese negli ultimi vent’anni per dare vita ad una forma ibrida sospesa tra la retrospettiva e la creazione di un’opera nuova, un’esperienza condivisa, un evento sensoriale e soggettivo che, come è nella poetica di Parreno, esplora l’ambito in cui reale e immaginario si combinano tra loro. Con No More Reality Whereabouts, Parreno introduce nello spazio tradizionale della sala elementi magici e rituali che sono alla base di tutta la sua opera. Inoltre, l’attenzione alla qualità del suono ci riporta indietro a quando il cinema era accompagnato dalla musica dal vivo. Per rivivere tale esperienza, l’artista rinnova la sua collaborazione con il pianista Mikhail Rudy che accompagnerà la visione del film con pezzi, tra gli altri, di John Cage, Bach, Ligeti, Scriabin.
La serata proseguirà con la fotografa Letizia Battaglia, protagonista di Shooting the Mafia della regista inglese Kim Longinotto (ore 21). Donna determinata e coraggiosa, il film la segue nel suo impegno per combattere il male di una città dalle tante contraddizioni, la sua amata Palermo. Attraverso i suoi scatti ne ha documentato, a partire dalla metà degli anni Settanta, gli omicidi di mafia, la spensieratezza dei bambini, i volti ombrosi delle donne, lo splendore dei palazzi antichi, la miseria dei quartieri più poveri.
Il Focus on sarà dedicato all’artista Turner Prize 2004 Jeremy Deller che presenterà una selezione di suoi lavori video in cui emerge la connessione tra musica e arte ma anche l’interesse per i meccanismi che regolano la società contemporanea e i rapporti fra gli individui.
Tra questi, in anteprima italiana, il suo ultimo film Putin’s Happy (2019), denuncia della Brexit e dell’ascesa al potere del populismo di destra in Gran Bretagna, che osserva da vicino la xenofobia, l’isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato il voto per lasciare l’Unione Europea (15 novembre, 17.30); Everybody in the Place: An Incomplete History of Britain 1984-1992 (2018),film commissionato e prodotto da Frieze e Gucci in cui l’artista britannico esplora l’eredità contemporanea della “Summer of Love”, raccontando la nascita del fenomeno culturale della musica house nel Regno Unito e mettendolo in relazione con i grandi cambiamenti sociali che hanno sconvolto il paese negli anni Ottanta (14 novembre, 18.45) (courtesy of the Artist, Gucci, Frieze and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow). Jeremy Deller sarà in conversazione con Antonia Alampi, co-direttrice artistica SAVVY Contemporary a Berlino e curatrice della quadriennale olandese Sonsbeek2020-2024, il 14 novembre, ore 15.30.
Il Festival conferma il proprio impegno nei confronti delle nuove generazioni con la VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolto ad artisti under 35 che lavorano con video e cinema. Hanno risposto alla Open Call più di 100 artisti provenienti da 35 diversi paesi. I 12 artisti selezionati esporranno le loro opere nella mostra VISIO Moving Images After Post Internet che si terrà a Palazzo Strozzi rinnovando così la collaborazione dello Schermo dell’arte con una delle più importanti istituzioni culturali espositive italiane. La mostra che inaugurerà il 12 novembre alle 18 e sarà visibile fino al 1 dicembre 2019, offre uno sguardo sulla produzione di una generazione di artisti che, durante gli anni della propria formazione ha assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”. (dal comunicato stampa)
images: (cover 1 ) Jeremy Deller, «English Magic», 013 Courtesy of the Artist and The Modern Institute. Toby Webster Ltd, Glasgow (2) MASBEDO, «Welcome Palermo», 2018-2019, Commissioned by Manifesta 12, Produced by In Between Art Film (3) Architecture Bounding Box, «Triple Chaser di Forensic», 2019, © FORENSIC ARCHITECTURE (4) Jeremy Deller and Nicolas Abrahams, «The Bruce Lacey Experience», 2012, Courtesy of the Artist and The Modern Institute. Toby Webster Ltd, Glasgow (5) Jerely Deller, «Putin’s Happy», 2019, Courtesy of the Artist and The Modern Institute. Toby Webster Ltd, Glasgow (6) Luca Vitone, «Romanistan» (7) Garrett Bradley, «America, The White Flag in America», 2019 (8) Jeremy Deller, «Everybody in the Place An Incomplete History of Britain 1984-1992», 2018 Courtesy of the Artist, Frieze, Gucci and The Modern Institute. Toby Webster Ltd, Glasgow