L’artista romano Maurizio Mochetti impiega le tecnologie per visualizzare lo spazio nella sua dimensione di infinito. I suoi ‘disegni spaziali’ si trovano ora nella bella cornice di Palazzo Sforza Cesarini, sito storico di Roma che ospita la sede della galleria Giacomo Guidi Arte Contemporanea di Roma.
Mochetti è conosciuto nel mondo per le sue opere fuori da ogni tendenza, per il suo linguaggio visivo che esprime attraverso le logiche della fisica e della meccanica quantistica, complici della sua ricerca sullo spazio nella sua dimensione d’infinito. Prima che la tecnologia si prestasse al suo lavoro come strumento sofisticato per avvicinarsi all’idea e per renderla visibile, Mochetti interveniva direttamente sui fotoni per modellare la luce come uno scultore fa con il marmo. Nel laser, poi, ha trovato ulteriori potenzialità per visualizzare lo spazio invisibile, oltre ciò che la luce normale può esprimere. «Il laser – dice Mochetti – mi ha permesso di realizzare opere senza dimensione, quindi sempre più vicine all’idea (…)»
Il laser è il protagonista di Pozza Rossa, presentato alla Biennale di Venezia nel 1988 e oggi, per la prima volta, reinstallato in un ambiente della galleria romana. Si tratta di uno spazio ricavato da una forma scavata nel pavimento e riempita di pigmento rosso. Un laser rosso, dietro l’impulso di un sensore, si contrae al centro per poi espandersi gradualmente lungo il perimetro curvilineo irregolare. I suoi Pendoli Laser (1996-2013) materializzano, invece, disegni spaziali nel cortile esterno in dialogo con la fuga prospettica del porticato del Palazzo.
Tra i lavori in mostra, un’opera inedita della serie delle “Missioni”, realizzata per la galleria, disegna il tragitto di un V1, una “bomba volante”. Lo spazio è tratteggiato dal movimento reso visibile da un filo d’acciaio in tensione. Gli aerei – così come le macchine da corsa – hanno da sempre catturato l’attenzione dell’artista per la loro natura dinamica, per il loro rompere la forma.
I suoi lavori si evolvono, nuove tecnologie sono elette a strumento privilegiato qualora siano ritenute in grado di rendere visibile lo spazio. Percepite come naturale strumento della contemporaneità, funzionano come puro mezzo per avvicinarsi quanto più possibile ad un’idea e a ciò che questa rappresenta nel progredire, anche questo infinito, della conoscenza. In tutto questo, il processo, l’atto di creazione, così come la relazione percettiva di chi vive lo spazio sono gli elementi che restituiscono il senso all’opera. L’attenzione verso la progettualità oggi è un argomento ormai assimilato. Non lo era nel 1968, quando, in occasione della sua personale alla Galleria romana La Salita sue lavori finiti e tutto il resto progetti era un gesto del tutto rivoluzionario. Questo teniamolo a mente quando ammiriamo, allestito su uno dei muri della galleria, lo schizzo preparatorio in scala di Pozza Rossa.
Maurizio Mochetti / Giacomo Guidi Arte Contemporanea / 21. 09 – 24.11. 2013 Roma / 06-68801038
Immagini
1 cover, Maurizio Mochetti, Progetto Pozza Rossa e V1 Ballén, installation view Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Rome, courtesy Giacomo Guidi Arte Contemporanea, photo courtesy Giorgio Benni
2 Maurizio Mochetti, Pozza Rossa, 1988 – 2013, Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Rome, courtesy Giacomo Guidi Arte Contemporanea, photo courtesy Giorgio Benni
3 Maurizio Mochetti, V1, Ballén, 2013, Giacomo Guidi Arte Contemporanea Gallery, Roma, courtesy Giacomo Guidi Arte Contemporanea, photo courtesy Giorgio Benni
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