Playful Inter-action al museo MAXXI di Roma, ci accoglie in un ambiente giocoso, colorato, multisensoriale, e interattivo. E’ il risultato di un fortunato incontro tra azienda (Alcantara) e istituzione (MAXXI) che con questo progetto chiude un ciclo di tre anni, preceduto da Shape your Life (2012), e da Can You Imagine? (2011).
Protagonista è il materiale Alcantara marchio dell’omonima azienda che produce questo tessuto composito altamente tecnologico, questa volta affidato alle mani e alla creatività di Fabrica, centro di ricerca e comunicazione del gruppo Benetton e del duo italo-giapponese Minale-Maeda. Queste due realtà individuate dai due curatori, Domitilla Dardi (curatore design per MAXXI-Architettura) e Giulio Cappellini (Art Director di Alcantara), tra quelle che nella loro ricerca privilegiano l’aspetto interattivo.
In questo progetto il materiale Alcantara assume una varietà di forme e usi per ritrarre sé stesso percorrendo canali che raggiungono e risvegliano le corde percettive dei visitatori, tatto, vista, ma anche olfatto e udito. In che modo? Con Pendulum, richiamo al pendolo di Facault (di cui era per dimostrare, con grande semplicità, la rotazione della terra), i creativi di Fabrica inseriscono delle palle colorate di grandi dimensioni, realizzate con il materiale Alcantara, in un’installazione spaziale interattiva. I visitatori sono invitati a far oscillare le grandi palle che, conseguentemente, urtano una con l’altra facendo viaggiare la spinta energetica. Il movimento e l’urto attivano luci e suoni, quelli legati al tessuto nel loro relazionarsi con lo spazio attraverso la forza impressa dalla spinta iniziale. In Shiver delle strisce di alcantara sospese dal soffitto e rivestite di aghi, accendendo i riflettori, sempre attraverso stimoli della percezione, sul «processo», in questo caso quello di realizzazione industriale del materiale in questione. In Essences, compounds, particles Minale-Maeda «ritraggono» l’Alcantara attraverso esperienze olfattive. Ciascun visitatore è invitato ad assemblare un fiore attraverso petali, pistilli, foglie e gambo, così come delle boccette di profumo, alla ricerca di memorie olfattive.
Un materiale industriale è riportato quindi in vita attraverso la percezione e la partecipazione attiva dei visitatori, stimolo emotivo ma anche cognitivo. Il colore e la giocosità con cui tutto questo avviene, infrangono in maniera incisiva la barriera tra opera e spettatore, generalmente sempre molto resistente quando dentro le mura istituzionali. Soluzioni istallative, ora tecnologiche (Pendulum) ora analogiche (Shiver e Essences, compounds, particles) orchestrano un progetto unico dove l’uomo, il suo modo di agire e di vivere lo spazio, è al centro di un’ esperienza interdisciplinare. Colori, suoni, sensazioni tattili penetrano nella sfera intima per accendere esperienze sinestetiche in una corrispondenza di stimoli e risposte sensoriali, prima di tutto emotive.
Playful Inter-Action, a cura di Domitilla Dardi (MAXXI) e di Giulio Cappellini (Alcantara), MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, 13 novembre 2013 – 5 gennaio 2014
Immagini
(1 cover) Playful Inter-action, 2013, installation view, courtesy MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; (2) Minale-Maed, Essences, compounds, particles, 2013, installation view, courtesy MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; (3) Frabrica, Pendulum, courtesy MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
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