La rassegna Romaeuropa Festival. Digitalive19 quest’anno ha invitato alcuni studenti della RUFA del corso Multimedia Art and Design, affianco dei tanti artisti della scena internazionale che il Roma Europa Festival coinvolge ogni anno per presentare un loro lavoro.
De_migration: un’installazione interattiva esposta nello spazio dell’Acquario del Mattatoio, riprende il tema Landscape. Una visione di chi si sta affacciando al mondo dell’arte, che porta con sè tutta la potenza di una gioventù con uno spirito critico e di cambiamento ben saldo.
I tre schermi della sala rappresentano graficamente i dati, presi da ONG, sui flussi migratori di alcuni esemplari del mondo animale. Dalla vetrata che riveste la sala lo spettatore intravede immagini astratte caratterizzate dal colore bianco che si muovono lentamente sullo schermo.
Un’atmosfera pacata accompagnata da suoni elettronici continui e distanti l’uno dall’altro, un mondo animale che vive e migra indisturbato. All’improvviso, quando lo spettatore si accinge nella stanza, quando l’uomo si intromette con prepotenza nel ciclo naturale, ecco che l’immagini cambiano: da un candido bianco si fanno di un rosso intenso. Un brusco risveglio, dato dal suono che si fa disturbante, l’immagine che si velocizza e il colore rosso, assale il pubblico. Una critica che vuole arrivare dritta allo spettatore per far prendere coscienza di un paesaggio geografico, quello del mondo animale, il quale si è sacrificato sempre più a causa dell’espansione egoistica della specie umana.
Qui la tecnologia si fa alleata: immagini e suoni generativi e l’interattività, che in quest’era contemporanea vengono utilizzati come mezzo efficace di comunicazione, non vengono utilizzati per dar piacere allo spettatore, ma al contrario, lo colpiscono e lo distolgono dalla sua quiete quotidiana. Ciò che è lontano e dunque invisibile all’uomo, sullo schermo diventa visibile e reale. Forse una presa di coscienza di uno dei più grandi problemi che, con la globalizzazione e il capitalismo hanno portato in quest’epoca contemporanea.
Consegue un’immagine sicuramente piacevole all’occhio dello spettatore, con colori forti che escono dallo sfondo nero dello schermo, le quali nascondono dietro ad un’estetica ammiccante una realtà tragica. La speranza è forse, che la lontananza da quegli schermi, dalla cruda verità, non significhi obliare ciò che il digitale ha mostrato.
Sophie Barbera
Studenti RUFA Laura Arcangeli, Carmine De Vita, Edoardo Filippone, Daniela Gentile, Filippo Gualazzi, Yunfeng Liu, Bogdan Melinte, Emanuela Mottola, Giorgia Pelagalli, Antonio Reda, Michal Zemel
Questo articolo è parte della sezione speciale che Arshake dedica a BACKSTAGE / ONSTAGE, il progetto che ha portato per due anni consecutivi (2018 – 2019) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival. Digitalive, nuovo format curato da Federica Patti e dedicato all’arte algoritmica in continuazione di un interesse per le arti digitali che il Romaeuropa Festival ha manifestato da diversi anni, tempi non sospetti. Anche quest’anno, pubblicati con cadenza settimanale, gli articoli costruiscono gradualmente la memoria delle opere e degli artisti che sono stati presenti, catturando i momenti salienti della ‘vitalità’ dei lavori performativi, ma anche dei loro protagonisti. Il tutto diventa parte di un archivio che approfondisce e ferma nel tempo il lavoro performativo degli artisti che nell’ambito del Digitalive si è consumato in una forma time-based; si riallaccia inoltre a temi e generi del Romaeuropa Festival e agli argomenti trattati all’ordine del giorno da Arshake. Crediti
Immagini: (all) RUFA – Rome University of Fine Arts, De_migration, REF19, photo Giulia Blasi per BACKSTAGE/ONSTAGE; graphics: Chiara Coppola, Danila Domizi, Elisabetta Matonti