Inaugura a Salerno, al Museo dello Sbarco, una mostra-installazione di Tomaso Binga, artista che dagli anni Settanta del Novecento, non ha mai smesso di sperimentare i differenti linguaggi dell’arte – la scrittura, la pittura, il disegno, la performance – con ironia e tensione etica, mantenendo sempre viva l’attenzione per le contraddizioni e le tensioni della storia contemporanea. PER GLI INVOLONTARI DI GUERRA, la mostra-installazione, curata da Antonello Tolve e da Stefania Zuliani, realizzata in dialogo con gli spazi e, soprattutto, con i contenuti del Museo dello Sbarco e Salerno Capitale, documenta in maniera efficace l’ispirazione di denuncia e, assieme, la qualità poetica del lavoro di Tomaso Binga, che attraverso un allestimento interamente giocato sul valore denso della scrittura, sempre a un tempo testo e immagine, propone un intervento tanto poetico quanto corrosivo.
PER GLI INVOLONTARI DI GUERRA esprime infatti un’intenzione di critica che se da una parte si lega al lavoro artistico-epistolare della durata di un anno chiamato ti scrivo solo di domenica perché solo la domenica «è l’unica giornata femminile della settimana» o al confessore elettronico del 1989, dall’altra riprende e rinnova le Riflessioni a puntate, un lavoro iniziato nel gennaio del 1991 con la guerra del golfo e durato un anno intero. Un’opera particolarmente significativa per la sua capacità di coinvolgimento (una cartolina veniva spedita ogni mese a 280 persone di tutto il mondo) e per la sua capacità di leggere e riscrivere il presente, le sue lacerazioni che, in un contesto storico purtroppo ancora segnato da conflitti, trova nuova, urgente attualità.
La dodicesima cartolina di questo progetto è dedicata, appunto, agli involontari di guerra, una sorta di armistizio di stroncatura (Binga), un momento in cui «la forza irrompente della scrittura poetico/performativa» diventa «evento epistolare-sonoro di denuncia sociale», come attesterà anche l’inedita performance poetica Per gli involontari di guerra, accompagnata dal contributo musicale della band I Pinco Pallini – Mariano Cuofano (voce e chitarra), Mimmo Laurenza (basso), Michele Vassallo (sassofono e tastiera), Serafina Perrotta (batteria).
In occasione dell’inaugurazione della personale, la prima che l’artista tiene nella sua città d’origine, verrà inoltre presentato il volume Tomaso Binga. Scritture viventi (a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Plectica Edizioni, Salerno 2014). (dal comunicato stampa)
«Tomaso Binga, Per gli involontari di Guerra», mostra-installazione a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Museo dello Sbarco, Salerno, 27.09 – 01.12.2014 (il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Menna in collaborazione con il Museo dello Sbarco)
TOMASO BINGA (all’anagrafe Bianca Pucciarelli Menna) è nata a Salerno nel 1931, vive e lavora a Roma. In arte ha assunto un nome maschile per contestare con ironia e spiazzamento i privilegi del mondo maschile. Da oltre mezzo secolo protagonista delle ricerche e delle sperimentazioni della poesia sonora e visuale, Tomaso Binga è una delle figure piu singolari della scena poetica e artistica internazionale. E’ stata docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Attiva organizzatrice culturale, dirige dal 1974 il centro culturale Lavatoio Contumaciale (Roma), e dal 1992 è Vice Presidente della Fondazione Filiberto Menna (Salerno). Tra le innumerevoli partecipazioni a mostre, rassegne e festival sia in Italia che all’estero, si ricordano Materializzazione del linguaggio, (Biennale di Venezia 1978), XIV Biennale di São Paulo do Brasil 1981, XI Quadriennale (Roma 1986), Poesia Totale (Mantova 1998), Polysonneries d’Art Vivant (Festival International, Lyon 1999) Art Media (VII Congresso Internazionale, Salerno 1999), Bunker Poetico (Biennale di Venezia 2001), Autoritratto di un matrimonio (MLAC, Roma 2005), La Scrittura (Fondazione J. Klemm, Buenos Aires 2006), Viaggio nella parola (La Spezia 2007), Art Action (VI Festival Internazionale, Modena 2008), La Parola mostra il suo Corpo (Museo Accattino, Ivrea 2008, Artissima-Back To The Future (Torino 2011), Scritture viventi (Macerata 2013), Viaggio al termine della parola (Salerno 2014). E, tra le pubblicazioni, E non uscire di casa, pref. di G. Cortenova, Nuova Foglio, Macerata, 1977, Abbecedario, Magma Edizioni, Roma 1977, INdovina cos’È, pref. di C. Milanese, Hetea, Alatri 1987, Sono stanca a piu non posso, Rossi & Spera, Roma 1987, Rimerotiche, pref. di L. Wertmuller, Gradiva, Roma 1992, Vorrei essere un vigile urbano, pref. di A. Lora Totino, Sala, Pescara 1995, Autori-tratto a … scatto, pref. di M.-C. Vettraino- Soulard, Le Impronte degli uccelli, Roma 2000 e Valore Vaginale, pref. di G. Dorfles, Tracce, Pescara 2009. Il suo lavoro è presente in numerosissime collezioni pubbliche e private in Europa e oltreoceano. Nell’arco della sua vasta attività ha ricevuto numerosi premi e la sua ampia produzione è stata piu volte documentata in musei e in rassegne prestigiose. E presente, inoltre, in numerose raccolte di poesia e libri d’arte tra i quali L’Arte Moderna, a cura di G. Dorfles e F. Menna, Fabbri Editori, Milano 1977, Sine Aesthetica Sinestetica, a cura di L. Pignotti, Empiria, Roma 1990, Letteratura Italiana del 900, SEI, Torino 1997, Art Action, a cura di R. Martel, Éditions Intervention, Québec 1998, Storia dell’arte italiana del ‘900, a cura di G. Di Genova, Edizioni Bora, Bologna 2000, L’Arte del novecento dall’Espressionismo al Multimediale, a cura di L. Vinca Masini, Giunti e Gruppo L’Espresso, Roma 2003, La Voce in Movimento, a cura di G. Fontana, Harta Performing e Momo 2003, La Pittura Napoletana del ‘900, a cura di M. A. Picone, Di Mauro Editore, Sorrento 2005, Il Suono e Le Parole, a cura di A. Malinconico, Edizioni Marcus, Napoli 2006, La Voce Regina, Polipoesia, a cura di E. Minarelli, Ed. Manni, Lecce 2006, Poesia a Comizio, a cura di M. Carlino e F. Muzzioli, Edizioni Empiria, Roma 2008, Rosso da Camera, parola carnale parola sensuale, a cura di L. Leone, Edizioni Giulio Perrone, Roma 2012.
Immagini
(cover) Giochi minati, 1960, acquerello, tempera e china su carta zigrinata, cm 14×9, Courtesy Archivio Tomaso Binga (Roma) e Fondazione Filiberto Menna (Salerno/Roma) (1) Lettera A, 1976, da Alfabetiere murale, cm 30×40, Courtesy Archivio Tomaso Binga (Roma) e Fondazione Filiberto Menna (Salerno/Roma) (2) Paesaggi di Parole n. 2, 1991, collage su carta, 35x50cm, Courtesy Archivio Tomaso Binga (Roma) e Fondazione Filiberto Menna (Salerno/Roma).
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