Trickle Down, A New Vertical Sovereignty di Helen Knowles presentata da Arebyte a Londra, è una videoinstallazione composta da quattro monitor e un soundscape generativo collegato alla blockchain, che esplora sistemi valoriali e la disparità di ricchezza. L’opera è composta da scene d’asta, performance e interludi corali di diverse comunità tra cui detenuti, lavoratori nel settore della tecnologia blockchain, venditori e offerenti della casa d’aste Sotheby’s. Trickle Down, A New Vertical Sovereignty trae ispirazione dalle strutture del potere tecnologico e finanziario che storicamente rappresentano la base della disparità tra un’élite abbiente e i lavoratori, invitandoci tuttavia a ripensare il nostro ecosistema digitale verticale e a immaginare una ricchezza distribuita in modo orizzontale.
L’installazione si attiva appena il visitatore inserisce una moneta da una sterlina all’interno di una macchina progettata per mostrare i meccanismi che convertono la moneta legale in criptovaluta. Ciascun membro della comunità Trickle Down che ha contribuito a realizzare l’opera, riceve una quota dell’ETH attraverso uno smart contract sulla blockchain.
L’artista Helen Knowles ha filmato una serie di aste in una varietà di situazioni che riflettono l’abbondanza di ricchezza e il potere finanziario di alcuni individui in diverse comunità. I contesti indagati includono i detenuti dell’istituto penitenziario HM Altcourse di Liverpool, i partecipanti all’Ethereal Summit, i dipendenti della società di software blockchain ConsenSys di NY, i cittadini di Manchester all’Openshaw market nella parte nord della città inglese e la comunità russa a Londra mentre acquistano i loro manufatti culturali presso la casa d’aste Sotheby’s. Knowles ha catturato le immagini dei soggetti di queste comunità mentre presentano le loro offerte, documentando il loro abbigliamento piuttosto che la loro identità. In collaborazione con i musicisti Arone Dyer e Denis Jones, l’artista li ha registrati mentre cantavano. Ha rivelato infine la struttura delle comunità che queste diverse categorie economiche contribuiscono a creare.
Al centro dell’installazione, una macchina composta da una grande lastra di vetro, componenti elettronici, sensori e da un contenitore per le monete, mostra intenzionalmente i meccanismi che convertono la moneta legale in criptovaluta. I sensori, i software e i componenti elettronici sono tutti esposti, insieme a un’interpretazione del ledger della blockchain. Oltre alla macchina, Knowles ha realizzato un film e un soundscape attivati da sensori che rispondono agli timoli dei visitatori dell’installazione.
Immagini di costose borse, gioielli, pellicce e tessuti finemente ricamati accompagnano il suono del numero crescente di artefatti offerti in vendita.
All’estremità opposta dello spettro della ricchezza, i cittadini di Manchester presentano offerte per grandi quantità di cianfrusaglie e beni essenziali nel mercato a nord della città, e i detenuti offrono il proprio lavoro per avere delle piante da inviare alle proprie famiglie come regali di Natale, durante un’asta organizzata dall’artista che esplora l’economia dei penitenziari.
Il soundscape composto dalle registrazioni delle voci e dagli ambienti di tutte le aste è generato attingendo alla cronologia dei dati dei movimenti del pubblico durante l’installazione – rilevati da sensori che scannerizzano lo spazio, riflettendosi sulla cronologia trasparente e accessibile delle transazioni della blockchain.
Ogni volta che l’installazione è attivata, sono effettuati dei micro pagamenti a tutti i partecipanti e alle persone coinvolte nella realizzazione del progetto, dai detenuti dell’istituto penitenziario HM Altcourse ai dipendenti di ConsenSys e gli sviluppatori dei software blockchain.
Questo processo si basa sui partecipanti che forniscono il proprio wallet di criptomonete, ponendo il seguente interrogativo: può la tecnologia essere una forza unificatrice per consentire una maggiore uguaglianza nella società? Oppure la tecnologia funziona in maniera efficace solo per coloro che sanno come navigarla?
Trickle Down, A New Vertical Sovereignty cerca di indagare e stimolare interrogativi su temi quali il lavoro, l’automazione, il valore nell’arte, l’economia della condivisione decentralizzata e la distribuzione della ricchezza.
Helen Knowles. Trickle Down: A New Vertical Sovereignty, Arebyte Gallery, Londra, 24.01 – 26.02.2020
Trickle Down, A New Vertical Sovereignty è un’opera realizzata da Helen Knowles, finanziata da Arts Council England. L’opera è prodotta da FutureEverything con ulteriore sostegno della Galleria Whitworth, The University of Manchester, arebyte Gallery, FACT e One London Bridge.
Helen Knowles (1975) è un’artista e curatrice della Birth Rites Collection. Ha conseguito una laurea di primo livello con lode presso la Glasgow School of Art e un Master of Fine Arts (MFA) presso la Goldsmiths University. La pratica artistica di Knowles nasce da un interesse nei nuovi territori sovrani di internet e del mondo digitale. Il suo lavoro più recente, The Trial of Superdebthunterbot, è un docufiction di 45 minuti dove un algoritmo per il recupero di debiti viene processato presso la Southwark Crown Court. La difesa e l’accusa sono state scritte e interpretate da veri avvocati e una vera giuria si è consultata in merito alla presunta colpevolezza dell’algoritmo.
Fondato a Manchester nel 1995, FutureEverything è una pluripremiata e innovativa organizzazione culturale che ha contribuito all’affermazione della cultura digitale in Europa. Attraverso un programma di commissioni artistiche, mostre, conversazioni critiche, laboratori ed eventi partecipativi, FutureEverything sfida e spinge i confini creativi e incoraggia nuovi modi di pensare attraverso una vastità di settori, discipline e pubblico. Adottando un approccio di ricerca-azione, ispirato all’arte e orientato verso l’essere umano, FutureEverything ha l’obiettivo di unire gli individui per scoprire, condividere e sperimentare nuove idee per il futuro, creando occasioni per interrogarsi e riflettere sul mondo che ci circonda
immagini (tutte): Trickle Down: A New Vertical Sovereignty. Helen Knowles, arebyte Gallery, London, 24.01 – 26.02 – 2020, exhibition view, photo: David Oates