Act or Perish. Gustav Metzger – a Retrospective, a cura di Dobrila Denegri e Pontus Kyander, è la prima grande mostra antologica dedicata ad uno dei più significativi artisti del XX secolo, le cui opere selezionate ripercorrono la sua intera produzione artistica, dai tardi anni Quaranta fino ad oggi. La retrospettiva offre un’analisi sistematica dei primi anni di attivismo politico nella vita di Gustav Metzger e della sua formazione artistica. Ripercorrendo le tappe salienti del suo impegno a favore di temi quali l’ecologia e la politica, che ebbero una forte influenza sulla sua radicalizzazione artistica, la mostra accoglie un’ampia selezione di materiale documentario proveniente dagli archivi personali recentemente riscoperti dell’artista.
Nato in Germania nel 1926 da genitori ebrei polacchi e cresciuto a Norimberga, la sua città natale, all’ombra della propaganda e della crescente ostentazione dell’autorità nazista, Metzger fu salvato dai rastrellamenti nel 1939 e trasferito in Inghilterra con l’aiuto del Movimento per Bambini Rifugiati, mentre i genitori e il fratello maggiore morirono vittime dell’Olocausto.
Un ruolo centrale nell’arte di Gustav Metzger è ricoperto dai suoi manifesti dell’«Arte-Distruttiva» – il primo fu pubblicato nel 1959. La mostra illustra come questo approccio e scostamento radicale si sia evoluto dai suoi esperimenti e variazioni attraverso la pittura. In particolare, le sue «dimostrazioni», che prevedevano la corrosione di un dipinto mediante acido, insieme alle opere in cui utilizza materiale di produzione industriale, come l’acciaio dolce e la plastica, mostrano una relazione diretta con i manifesti dell’arte Auto-Distruttiva.
Coerentemente e in contrappunto a ciò, Gustav Metzger realizzò un manifesto dell’Arte Auto-Creativa e lavorò su progetti correlati, in cui lasciò che processi autonomi sviluppassero forme e movimenti oltre il controllo dell’artista, e in stretta connessione con la scienza e la tecnologia. Le sue Liquid Crystal Projections, proiezioni multiple di cristalli liquidi dai colori cangianti e mutevoli, furono rese popolari attraverso l’estetica di band psichedeliche come i Cream e i Pink Floyd – nello stesso modo in cui le conferenze di Gustav Metzger sull’Arte Auto Distruttiva avevano ispirato le note cerimonie distruttrici ad ogni fine concerto di Pete Townshend e degli Who.
Influenzato dalle strategie dei movimenti avanguardistici del primo Novecento, come il Dadaismo e il Futurismo oltre che dall’attivismo politico, Metzger è stato inoltre coinvolto in alcuni movimenti emergenti dell’era post-bellica. Nel 1964, in occasione del Festival of Misfits in Gran Bretagna, fu invitato a partecipare alla prima manifestazione del movimento di Fluxus. Inoltre, nel 1966 Metzger inaugurò a Londra il Destruction in Art Symposium (DIAS), un convegno internazionale che riuniva artisti, galleristi e attivisti.
Negli anni Novanta l’interesse per la produzione di Gustav Metzger ha assistito ad una nuova rinascita. In occasione di una grande personale organizzata nel 1995 presso il Museum of Modern Art di Oxford, sono state esposte le opere degli anni passati oltre ad una serie di lavori inediti dal titolo Historic Photographs. In queste opere Gustav Metzger ha utilizzato immagini che ritraggono i momenti più significativi che hanno contrassegnato la storia del ventesimo secolo e che riproducono violazioni della dignità umana, atti di violenza politica e di abuso ambientale. Queste opere sono spesso, ma non sempre, occultate, precluse o inibite allo spettatore in vari modi.
Insieme a In Memoriam (2006) che rappresenta un tributo a Walter Benjamin, Eichmann and the Angel (2005) è un’installazione di grandi dimensioni che riveste un ruolo centrale tra le opere più recenti realizzate dall’artista. Queste installazioni – realizzate con materiali di uso quotidiano come cartoni e giornali – mostrano una forte continuità con i materiali utilizzati da Gustav Metzger durante tutta la sua carriera artistica; mettendo in evidenza un’estetica grezza, industriale, un fascino per i mezzi di comunicazione cartacei, e un’indagine delle tragedie della nostra epoca. (tradotto dal comunicato originale inglese)
Act or Perish. Gustav Metzger – a Retrospective è in corso presso il Centro d’Arte Contemporanea di Toruń (Polonia) per poi spostarsi alla Kunsthall Oslo e Kunstnernes Hus (Norvegia). Ciascuno spazio espositivo proporrà un allestimento delle opere completamente distinto: il CoCA di Toruń offrirà un’ampia panoramica della carriera e delle opere di Gustav Metzger, mentre la Kunsthall Oslo e Kunstnernes Hus presenteranno un’esplorazione più approfondita della sua opera attraverso le opere Auto Creative, i lavori dedicati agli spazi pubblici e una selezione molto più vasta del materiale documentario. La mostra itinerante è accompagnata da un libro corredato da contributi critici sull’opera di Gustav Metzger scritti da curatori ed esperti del settore, ed è inoltre in programma una conferenza sui temi dell’attivismo artistico e dell’estinzione che si terrà presso il CoCA di Toruń nelle giornate del 21 e 22 maggio 2015. Act or Perish. Gustav Metzger – a Retrospective è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia nell’ambito del programma «Promotion of Diversity in Culture and Arts within European Cultural Heritage» – finanziato dai fondi EEA Grants, in collaborazione con la Kunsthall Oslo e Kunstnernes Hus, e sotto l’egida dell’Ambasciata di Norvegia a Varsavia e della UMK – Università Nicolò Copernico di Toruń.
Act or Perish. Gustav Metzger – a Retrospective, a cura di Dobrila Denegri e Pontus Kyander, Centre of Contemporary Art, Torun, 28.03–31.08.2015, Kunsthall Oslo and Stiftelsen Kunstnernes Hus, Oslo, Exhibition opening: Saturday, 7th November, 2015, 08.11.2015–17.01.2016
immagini (cover 1) Gustav Metzger, Supportive, 1966-2011 (detail). 7 Kodak SAV 2050 slide projectors with control units, rotating polarized filters, liquid crystals, Collection du Musee d’art contemporain, Lyon. © Photo: Blaise Adilon, Photo Courtesy: MAC Lyon (2) Gustav Metzger, Supportive, 1966-2011 (detail). 7 Kodak SAV 2050 slide projectors with control units, rotating polarized filters, liquid crystals, Collection du Musee d’art contemporain, Lyon. © Photo: Blaise Adilon, Photo Courtesy: MAC Lyon (3) Gustav Metzger, Supportive, 1966-2011 (detail), 7 Kodak SAV 2050 slide projectors with control units, rotating polarized filters, liquid crystals, Collection du Musee d’art contemporain, Lyon. © Photo: Blaise Adilon, Photo Courtesy: MAC Lyon (4) Gustav Metzger, Light Drawings, 2014. Photographic prints, unique. Image courtesy: Kettle’s Yard. (5) Gustav Metzger, Liquid Crystal Environment (detail). 1965, remade 2005. M5 control units, liquid crystals and 35mm slides, polarizing film. Collection of Tate Modern. Image courtesy: Kettle’s Yard. (6) Gustav Metzger, Auto-Destructive Art, Machine-Art, Auto-Creative Art, 1961. Third manifesto (South Bank Manifesto), includes also reprint of the first two manifestos. Offset print! 28.2×21.7 cm. Archiv Sohm, Staatsgalerie Stuttgart. © Photo: Blaise Adilon, Photo courtesy: MAC Lyon.