Blinding Pleasures, è la prima mostra ad inaugurare il programma 2017 dello spazio londinese Arebyte, incentrato sul tema del «controllo». La mostra collettiva, curata da Filippo Lorenzin, analizzerà i pericoli e le potenzialità di un uso consapevole dei meccanismi che si nascondono dietro l’effetto del Falso Consenso e del suo diretto discendente orientato al marketing, la cosiddetta «filter bubble», o «bolla di filtraggio». Il progetto sarà un’occasione per riflettere e interrogarsi su questi temi con il coinvolgimento di artisti, psicologi, avvocati, sociologi ed esperti di comunicazione.
Le mattine immediatamente successive sia al voto di Brexit e alle Elezioni Presidenziali Americane del 2016, i social media erano abituati più che mai a condividere tristezza, paura e anche disperazione; le persone si sono sentite ingannate, chiedendosi come fosse possibile che Brexit e Donald Trump avessero vinto, nonostante nei mesi precedenti avessero letto sui propri feed social che tutti avrebbero votato contro. La realtà percepita dai canali social e il reale risultato definitivo erano troppo vasti e profondi.
Blinding Pleasures esplorerà le ragioni e le modalità attraverso cui avviene quotidianamente l’effetto del Falso Consenso, sia online sia offline, a causa della costruzione di ambienti che consentono unicamente di collegarsi con altri che condividono un’opinione simile. Non prestare attenzione ai segnali che confondono le attese è uno dei funzionamenti più importanti e velati della psiche umana; più spesso che mai, è un meccanismo involontario che scatena una reazione di auto-difesa.
Le agenzie di marketing e i centri di potere hanno imparato come controllare questo pregiudizio a favore dei loro interessi. Influenzare l’opinione pubblica non significa necessariamente filtrare le informazioni necessarie a controllare le comunità estremamente faziose cieche ad altre opinioni, ma piuttosto, e soprattutto, a inasprire le differenze tra gruppi opposti dando vita a comunità estreme parzialmente accecate. Blinding Pleasures è una mostra che riflette su come gli individui possono assumere criticamente il controllo dei propri preconcetti psicologici, mettendo fine ai tentativi di essere ingannati da coloro che detengono il potere sulla piattaforma che usano.
Infine, la mostra interroga i mezzi attraverso cui viene mantenuto il controllo su tali sistemi. Partendo da un punto di vista non legato ai social media, la mostra esplora i vantaggi e i problemi legati al comportamento in un ambiente inteso a tenervi le persone bloccate sfruttando il loro bisogno di essere socialmente accettati e rassicurati. Data la complessità dell’argomento, la ricerca non partirà da una supposizione totalmente negativa o positiva; sarà un’occasione per avviare una conversazione intesa a discutere collettivamente il sottile e influente funzionamento psicologico.
Angela Washko esibirà Survival Rates In Cap-vity (Free Will Mode #5) (2017), una nuova opera inedita che fa parte del suo progetto in corso di realizzazione Free Will Mode. Si tratta di una serie di video in cui l’artista utilizza il videogioco The Sims per collocare un’Intelligenza Artificiale umana all’interno di situazioni architettoniche e quindi esaminare i limiti della loro capacità di ripensare gli ambienti in cui sono stati collocati.
Benjamin Grosser presenterà Go Rando (2016), un’estensione del browser che offusca le emozioni su Facebook. Ogni volta che gli utenti fanno click su “Mi piace”, Go Rando sceglie per loro in modo casuale una delle sei “reazioni” Facebook. Volete vedere come si sente Facebook quando le vostre emozioni sono oscurate? Go Rando.
Man Bartlett presenterà un’installazione intitolata Browsing the Blues (2017) creata in parte dall’energia elettromagnetica del suo iPhone registrata mentre scorreva i propri social feed, e anche una stampa che rappresenta la partitura dell’installazione audio sovrapposta a un disegno del circuito del modello iPhone da lui utilizzato. Ciò rappresenta nell’insieme una sorta di segno distintivo del suo consumo digitale. (dal comunicato stampa)
«Blinding Pleasures», a cura di Filippo Lorenzin, Arebyte Gallery, Londra, 18.02 – 18.03.2017
immagini (cover 1) Man Bartlett – Browsing the Blues (2017) (2) Angela Washko – Survival Rates In Cap-vity (Free Will Mode #5), 2017 (3) Benjamin Grosser – Go Rando, 2016