Il 10 agosto 2013 il Museo MoMA di New York ha aperto le porte a “Soundings: A Contemporary Score”, una mostra prima di tutto da ascoltare, ma anche da vedere. Si tratta della prima mostra al MoMA ad essere interamente dedicata al suono. Sotto i riflettori è il lavoro di sedici tra gli artisti più innovativi su scala internazionale, alcuni ancora poco conosciuti al di fuori del settore specializzato.
Il suono è ormai parte di molte installazioni e le tecnologie sono oggi assimilate da diversi artisti, più di quanto non si possa immaginare. E’ anche vero però che quando la tecnica è dichiaratamente al centro dell’attenzione, e quando questa tecnica si lega ad una natura estremamente effimera, imbarcarsi in progetti simili si trasforma in un atto estremamente coraggioso, questa volta firmato da una notissima specialista del settore. La mostra è infatti curata da Barbara London, oggi curatrice associata del dipartimento di media e performance art, che al MoMA ha fondato pionieristici programmi di esposizione e di acquisizione video all’inizio degli anni settanta.
Attraverso arte, architettura, performance, computer art e musica, la mostra declina le varie sfaccettature del suono attraverso ambienti sonori immersivi, progetti interattivi, registrazioni da ascoltare, installazioni e disegni. Tra gli artisti la scozzese Susan Philipsz, vincitrice del Turner Prize nel 2010, durante la scorsa edizione di Documenta (Kassel, Germania 2012), una delle più importanti manifestazioni d’arte al mondo, aveva emozionato con il suo Study for Strings (2012), interpretazione per violoncello e viola della sinfonia per ventiquattro strumenti che Pavel Haas aveva composto nel 1943 in un campo di concentramento.
Non poteva mancare il lavoro di Stephen Vitiello, artista pionieristico e geniale che al suono – spesso catturato in natura – ha dedicato tutta la sua ricerca. Le campane del suo A Bell for Every Minute, saranno ‘udibili’ all’esterno del museo, nello Sculpture Garden.
Un atto coraggioso, dicevo di questa mostra, ricca tra l’altro di eventi collaterali, e aggiungerei anche, passo molto importante se è vero che la mostra è accompagnata da un catalogo ricco di interviste agli artisti, interventi di Barbara London e della scrittrice Anne Hilde Neset. Questo significa che l’importante statement della mostra continua il suo percorso dopo la data di chiusura, nella conservazione e diffusione di documentazione, ancor più importante quando la materia di creazione è del tutto effimera e quindi soggetta a continui cambiamenti prima della sua annunciata obsolescenza.
Artisti: Luke Fowler (Scozia, 1978), Toshiya Tsunoda (Giappone, 1964), Marco Fusinato (Australia, 1964), Richard Garet (Uruguay,1972), Florian Hecker (Germania, 1975), Christine Sun Kim (Stati Uniti, 1980), Jacob Kirkegaard (Danimarca, 1975), Haroon Mirza (Gran Bretagna,1977), Carsten Nicolai (Germania, 1965), Camille Norment (Stati Uniti, 1970), Tristan Perich (Stati Uniti, 1982), Susan Philipsz (Scozia, b. 1965), Sergei Tcherepnin (Stati Uniti,1981), Hong-Kai Wang (Taiwan, 1971), Jana Winderen (Norwegia, 1965), Stephen Vitiello (Stati Uniti 1964).
“Soundings: A Contemporary Score”
a cura di Barbara London
MoMA 11 West 53 Street, New York
10 agosto – novembre 2013
www.moma.org
Immagini
Marco Fusinato, Mass Black, 2012
via http://press.moma.org/2013/04/soundings-a-contemporary-score/
Stephen Vitiello, A Bell for Every Minute, 2010. 5-channel sound installation with aluminum sound map. Commissioned by Creative Time, Friends of the High Line and the City of New York Department of Parks and Recreation. Photo courtesy Stephen Vitiello