Amerigo Mariotti è il secondo protagonista dell’‘indagine’ di Azzurra Immediato per GAME OVER. Loading, fase di ricerca di GAME OVER. Future C(o)ulture, progetto finalizzato alla ricerca e allo studio di nuove «entità culturali», volte alla ricostruzione del futuro. Con un background in architettura e design, Mariotti è co-fondatore di Adiacenze, spazio espositivo bolognese ibrido, dinamico, vera e propria fabbrica di innovazione culturale dedicata all’arte emergente e all’indagine sul contemporaneo in tutte le sue forme nell’ottica di comprendere quello che sarà il futuro e il ruolo dell’arte nell’ambito culturale italiano.
Azzurra Immediato: Quali sono i bisogni che, oggi, la società dovrebbe e vorrebbe veder espressi attraverso la cultura, dunque, anche mediante la creatività e le idee di ogni singolo?
Amerigo Mariotti: Credo che la cultura abbia oggi una necessità che incontra il bisogno stesso della società alla quale si rivolge: creare le circostanze per provare a comprendere il proprio tempo, e le complessità che lo animano. Viviamo una contemporaneità affatto semplice, stratificata, multidimensionale, multi identitaria. La cultura ha il dovere di sollevare quesiti, questioni, domande – la società ha la necessità di essere solleticata, incuriosita e stimolata nella formazione di una posizione critica nei confronti del proprio tempo, aprendo lo sguardo, lasciandosi spiazzare, coinvolgere, e perché no, informare.
Come immagini possa originarsi la nascita di nuove entità culturali? Cosa è per te una ‘nuova entità culturale?
Un contenitore eterogeneo, di mescolanze, dove varie competenze possano interagire, innestarsi, contaminarsi. Dove si esplorino possibilità. Una nuova entità culturale, a mio avviso, dovrebbe fungere da facilitatore, da connettore tra le professionalità: una rete, che unisca l’importanza della conoscenza al potere della visionarietà.
‘Ibridazione culturale’ e ‘superamento delle frontiere del sapere’: chimera o realtà? È possibile pensare a un nuovo habitat innovativo ed innovato in cui cultura ed altri universi del sapere possano dialogare e fondersi?
È possibile, certo. In un certo senso, soprattutto in ambito di ricerca, questa fusione è già una realtà. E con sempre maggiore frequenza, la ricerca oggi si fa nelle università come nelle aziende, nei laboratori, nelle fondazioni, nelle istituzioni. Attraverso convegni, residenze, occasioni mirate di studio e sperimentazione. È auspicabile che questa pratica di contaminazione si estenda e che si intensifichi la compartecipazione tra i differenti ambiti, tra arte e scienza, incoraggiando un approccio multidisciplinare al fare cultura, al passo col proprio tempo.
Sono convinto che una metodologia di pensiero multilaterale, un processo di creazione ibrido, vada a rafforzare mutualmente ogni ambito coinvolto nella sperimentazione. È già attualità, ma la mia speranza è che si possano vedere sempre più realtà nelle quail, ad esempio, un artista lavora in uno studio di architettura, così come in un ufficio ricerca e sviluppo di un’azienda o all’interno di una università.
immagini: (cover 1) Andrea Abbatangelo, Prospettive Calderara, 2020 (2) Sara Bonaventura, Iconoplast, 2021 (3) Amerigo Mariotti, Portrait
Amerigo Mariotti: Nasce nel 1978 a Lanciano in provincia di Chieti. Dal 2010 è fondatore e direttore artistico, insieme a Daniela Tozzi, dello spazio espositivo ADIACENZE. Lavora nell’ambito dell’arte, del design e dell’architettura tra Bologna e San Salvo in Abruzzo, dove si occupa del suo studio associato. Ad Adiacenze si occupa di scouting, progettazione e allestimento delle mostre e dei progetti speciali.
L’intervento di Amerigo Mariotti è parte della serie di indagini condotte da Azzurra Immediato come parte di Loading, fase preliminare di GAME OVER, progetto finalizzato alla ricerca e allo studio di nuove “entità culturali”, persone, oggetti o ricerche provenienti da diversi ambiti disciplinari (i.e. fisica, bio-robotica, AI, agricoltura, medicina) e al loro traghettamento nel mondo dell’arte. Si tratta di una ricerca ma anche di un gesto che va oltre il semplice dialogo interdisciplinare e diventa piuttosto radicale: un vero e proprio ‘trapianto’ di ambiti di ricerca indirizzato alla predisposizione di future c(o)ulture, dove la “creatività” corrisponde ad “invenzione” ed “invenzione” corrisponde a contribuire ad una trasformazione. Una scintilla, un segnale di mutazione genetica, un cambio di direzione, un cortocircuito. Un’energia diversa che sia il segnale di un cambiamento in atto e che possa costituire nuova linfa vitale per il sistema della Cultura. Questa prima fase è una fase investigativa e si rivolge a visionari, pensatori ibridi di vari settori, inclusi quelli della cultura, che possano esprimersi sulle necessità attuali, ciascuno in relazione al proprio ambito disciplinare e, in linea più generale, nel rispetto della cultura e della società ad ampio raggio. Project team: Anita Calà Founder and Artistic Director of VILLAM | Elena Giulia Rossi, Editorial Director of Arshake | Giulia Pilieci: VILLAM Project Assistant and Press Office | Chiara Bertini: Curator, Coordinator of cultural projects and collaborator of GAME OVER – Future C(o)ulture | Valeria Coratella Project Assistant of GAME OVER – Future C(o)ulture. Interviste pubblicate di Azzurra Immediato: Leonardo Jaumann(Arshake, 28.01.2021. Interventi precedenti: Intervista a Primavera De Filippi (Arshake, 21.01,2021); Intervista a Valentino Catricalà di Anita Calà e Elena Giulia Rossi(Arshake, 04.02.2021); Intervista multipla di Stefano Cagol a Antonio Lampis, Sarah Rigotti, Tobias Rehberger, Michele Lanzinger, Stefano Cagol (Arshake, 11.02.2021); Intervento video di Andrea Concas (Arshake, 18.02.2021).