La mostra dal titolo New Sensorium. Exiting from Failures of Modernization ospitata presso il Centro per l’Arte e la tecnologia dei Media (ZKM) di Karlsruhe nell’ambito del progetto artistico GLOBALE, esplora nuove sfere sensoriali mostrando la nuova coscienza una che prende forma nella globalizzazione e nella digitalizzazione. Questo apparato sensoriale va oltre i semplici input sensoriali; esso include anche una cognizione che rivaluta le nostre condizioni di vita in rapido cambiamento. In questo senso, il nostro nuovo apparato sensoriale racchiude un insieme di strumenti che ci permettono di esplorare il collegamento, transitorio ma allo stesso tempo solido, tra vita reale e virtuale.
Il curatore giapponese Yuko Hasegawa presenta i lavori di sedici artisti, provenienti principalmente dall’Asia Centrale e dal Medio Oriente. Radicati in una cultura decisamente non occidentale, le loro opere presentano prospettive su come affrontare in modo diverso alcuni fenomeni, ovvero integrando in maniera olistica pensiero e azione, tralasciando un dualismo antropocentrico tra soggetto e oggetto. Un simile dualismo in definitiva costringe tutti gli abitanti del pianeta a un’iperplasia accelerata dell’affordance umana. Tuttavia, esso si presenta semplicemente come una tecnica di classificazione, così come definito da Bruno Latour. In un ritrovato ambiente informatico – un Infosphere, questa classificazione si corrode, in modo lento, ma costante: i progressi compiuti nella creazione di dati digitali e l’introduzione di nuove tecnologie di distribuzione hanno portato a una relazione aggiornata e riveduta tra materiale, informazione e la nostra fisicità.
A causa dei radicali cambiamenti ideologici verso il capitalismo e l’urbanizzazione, negli ultimi trent’anni anni l’Asia ha subito profondi cambiamenti. Molti degli artisti che espongono le proprie opere all’interno di New Sensorium sono cresciuti in questo fermento instabile e dinamico, costretti a unire la memoria culturale pre-moderna o della tradizione culturale con l’elemento contemporaneo. E per riuscirvi, in quanto figli dell’era digitale, fanno riferimento ai nuovi media, sfruttandoli come strumenti per creare nuovi ambienti vitali virtuali.
Di fronte all’emergere di nuove minacce derivanti dalle crisi politiche, sociali e ambientali, essi si rifugiano nel mondo digitale, dove possono agire in libertà e sviluppare in modo collaborativo metodi per sopravvivere alla realtà circostante. Nello spazio digitale, la sensazione, la sensibilità e la percezione conquistano potere produttivo, critico e poetico, dissimile da qualsiasi soluzione nata nello spazio reale. Esaminando da vicino il background filosofico di New Sensorium, troviamo immediatamente un primitivismo, positivamente connotato, di una spiritualità dotata di sensi, da cui nasce un nuovo materialismo e un nuovo mentalismo. Gli artisti si confrontano con la tecnologia e l’informazione in modo organico ed emozionale; ciò implica un rapporto esperienziale dello e con lo spettatore.
La mostra New Sensorium esplora le strategie di fuga dall’oscurità della confusione sul precipizio della modernizzazione dualista. La sua nozione di medialità non si basa più sull’idea di «mediazione», come nello scambio tra due agenti comunicanti, o di «interazione» dove gli oggetti agiscono uno sull’altro. La medialità è al contrario interpretata come il fondamento di un’ecologia dei media dove ogni cosa è pre-collegata e dove avvengono «intra-azioni» (Karen Barad) dall’interno di soggetti e oggetti. New Sensorium è un passo avanti verso un nuovo ecosistema di media e materiali, diretto verso un altro futuro, un altro corpo: un rinnovato sentire dell’organismo. (dal comunicato stampa inglese)
Globale, New Sensorium. Exiting from Failures of Modernization, curated by Yuko Hasegawa, ZKM, Karlsruhe, Germany, 05.03 – 04.09.2016
immagini (cover 1) Mirai Moriyama, Upload a New Mind to the Body, 2016. © the artist, photo: Koushi Miura (2) Nile Koetting, Hard In Organics, 2015. Two channel video with mixed media installation, installation view at Yamamoto Gendai. © Nile Koetting (3) Lin Ke, Data Foam Board, 2013. Archival inkjet print © Lin Ke Courtesy of Gallery Yang, Beijing (4) Eiji INA, Rhizomatiks, 2014. Realtime visualization of Tokyo Stock Exchange. © Eiji INA