«Never Cross the Same River Twice (Chapter 2: Transhistorical Investigations)» abbraccia video-grafie indirizzate a diffondere nuove forme di raggruppamento collettivo e transnazionale.
Curata dal francese-togolese Kisito Assangni e dall’anglo-greca Ariana Kalliga, la mostra orchestra una sorta di sondaggio su performance che convergono al confine tra video, film e installazione. Avviato come progetto di ricerca itinerante nel 2020, la mostra collega due confini che di dispiegano in tandem, tracciano le pratiche video di undici artisti internazionali selezionati da Assangni e sei video artisti greci invitati da in dialogo con space52 (Atene).
I video selezionati diventano agenti attivi di contestazione visiva; le estetiche cinematiche entrano in relazione con le narrative che ricordano; rivendicano la storia e le radici; decolonizzano la mente e l’immaginazione. Con riferimento alla riva di Eraclito, e alla relativa concezione di identità come fluttuante e in continua trasformazione, il titolo della mostra chiama all’invenzione di nuovi terreni che si sostituiscano ai consolidati sistemi ambientali, politici e governativi.
Gli artisti affrontano temi che stimolano la riflessione sui cambiamenti del mondo attuale, rivendicano realtà vissute e il dominio pubblico. Esplorando i limiti di film e attivismo, alcuni dei lavori riflettono la necessità di ciò che lo studioso argentino Walter D. Mignolo ha definito come la «disobbedienza epistemica e la libertà decoloniale» per la ricostruzione di futuri non-coloniali.
Dalla ‘comunità che viene’ alla fuga planetaria, la mostra apre a scenari spettrali ponendosi all’interno di nuovi immaginari geo-politici. Accompagnato da una serie di video-screenings e incontri bi-settimanali, compresa una serata organizzata da the Athens School of Fine Arts (LAB12), «Never Cross the Same River Twice» cerca di espandere e approfondire i motivi interconnessi che attraversano il programma espositivo, storia, antichità, etnografia, spiritualità, memoria, colonizzazione, Afro-futurismo, femminismo, diaspora, identità, globalizzazione, consumismo, mito.
“Never Cross the Same River Twice, Capitolo 2: Indagine transnazionale”
a cura di Kisito Assangni e Ariana Kalliga
Space52, Atene, fino al 25 settembre 2021
Il progetto è sostenuto da NEON Organization e Polyeco Contemporary Art Initiative (PCAI).
Curatori: Kisito Assangni e Ariana Kalliga | Project Advisor: space52 Founder, Dionisis Christofilogiannis
Coordinatore della comunicazione: Dimitra Michail | Design: Pantelis Vitaliotis-Magneto & Virginia Russolo
Public Program Guest Curators: Argyro Nicolaou, Samantha Ozer, Evi Roumani (LAB12, Athens School of Fine Arts), Menelaos Karamaghiolis
space52 è un programma di mostre, pubblicazioni e residenze annuale no-profit con base ad Atene, nato con la missione di espandere il dialogo critico sulle pratiche contemporanee in Grecia. space52 è stato fondato nel 2017 da Dionisis Christofilogiannis, un artista multidisciplinare con base ad Atene e Professore di Fine Art presso the American College of Greece.
Artisti. Parte I: Monica de Miranda, Moataz Nasr, Harold Offeh, Ahmet Öğüt, Longinos Nagila, Gilivanka Kedzior, Daisuke Takeya, Emo de Medeiros, Marinella Senatore, Sammy Baloji and Lazara Rosell Albear | Artisti. Parte II: Valentina Karga, Stefanos Tsivopoulos, Mary Zygouri, Ariana Papademetropoulos, Eva Papamargariti and George Drivas
immagini: (cover 1) Harold Offeh, «Two Positions, 2016». Courtesy of the artist (2) Moataz Nasr, «The Mountain», 2016. Courtesy of the artist (3) Ahmet Ugut, «The Missing T», 2018. Courtesy of the artist (4) Longinos Nagila, «Hands That Built The City», 2019. Courtesy of the artist