Paolo Cirio si occupa di sistemi mediatici, economici, e legali della società dell’informazione. Le sue opere integrano inchieste e attivismo attraverso fotografie, installazioni, video e arte pubblica. Cirio ha esposto in musei internazionali e ha vinto premi prestigiosi. I suoi progetti sono comparsi su centinaia di media e tiene regolarmente conferenze e workshop in università di tutto il mondo.
La mostra personale di Paolo Cirio Monitoring Control presenta opere che si focalizzano sulle tecnologie della società del controllo. Cirio affronta i temi della sorveglianza e della manipolazione sociale nell’era dell’intelligenza artificiale, dei social media, e dei big-data. Le sue opere rappresentano spesso la traduzione materiale delle sue azioni, atte a capovolgere e svelare i meccanismi e i pericoli insiti nelle nuove tecnologie. Cirio crea provocazioni artistiche che promuovono avanzamenti etici, legislativi e tecnologici al fine di un miglior uso e di una maggiore consapevolezza degli strumenti che governano ogni aspetto della nostra società e della nostra vita privata.
Presenti in mostra: Iris, studio per sovvertire l’identificazione biometrica dell’iride, tecnologia che permette di identificare le persone mediante la scansione dell’iride degli occhi attraverso un “hack” con lenti a contatto in modo da offuscare l’identificazione o eventualmente cambiare l’identità; un video che accompagna Aesthetics of Information Ethics, indagine su questioni etiche legate alle nuove tecnologie che più influenzano la società in ambiti politici, sociali e personali; Capture, serie di fotografie di oltre 4.000 volti di poliziotti francesi ricavati con il riconoscimento facciale ricostituite in un database online per mettere in guardia dai rischi delle nuove tecnologie di sorveglianza di massa anche a protezione della polizia; Attention, la serie di fotografie selezionate da Cirio con influencer di Instagram che promuovono prodotti controversi senza segnalarli come pubblicità per decostruire i sistemi di manipolazione degli influencer; Sociality, composizione di immagini con mille diagrammi di brevetti che illustrano la complessità e la portata delle tecnologie per la “programmazione” e il monitoraggio sociale; Street Ghosts, stampe di immagini di passanti visibili su Google Street View riposizionate negli stessi luoghi dove sono state catturate dal software, “vittime del conflitto tra aziende, governi, cittadini e algoritmi sull’uso, la protezione e la proprietà dei dati pubblici e privati”.
E ancora sulle etiche dell’informazione rispetto alla privacy anche Obscurity in difesa della privacy di persone che appaiono su foto segnaletiche di persone che hanno avuto problemi con la legge e magari ingiustamente danneggiati nella loro immagine se poi prosciolti dall’accusa e Overexposed , serie di immagini non autorizzate di alti funzionari dei servizi segreti statunitensi dell’NSA, della CIA e dell’FBI collegati alle rivelazioni di Edward Snowden, reperite da Cirio monitorando fotografie e selfie pubblicati su piattaforme pubbliche di Internet senza il controllo dei funzionari e riprodotte con la tecnica di street art “Stencil HD” inventata da Cirio, e disseminate sui muri di diverse città nel mondo.
Non mancano lavori sulla persecuzione e sulla polarizzazione politica attraverso i social media, come l’installazione audio di Persecuting US composta da una voce robotica che legge milioni di tweet archiviati da Cirio nel 2012, quattro anni prima che Trump facesse uso di questo mezzo di comunicazione proprio con tali strategie e fini politici. Non manca lo storico Face to Facebook realizzato con Alessandro Ludovico appropriandosi di un milione di profili Facebook e pubblicandone 250.000 su un sito di incontri costruito ad hoc e chiamato Lovely-Faces.com ordinando i profili attraverso l’intelligenza artificiale che ha analizzato le espressioni dei volti nelle foto, progetto pionieristico nell’uso dell’intelligenza artificiale nell’arte per riflettere sulla sorveglianza, la privacy e l’economia dei social media.
Paolo Cirio, Monitoring Control, Fondazione Modena Arti Visive, fino al 30 gennaio 2022
immagini (tutte) Paolo Cirio, Monitoring Control, Palazzina Giardini, foto Paolo Guerzoni