Con la mostra «The Whole World a Bauhaus», lo ZKM celebra la scuola fondata nel 1919 che, con i suoi 14 anni di vita, è div entata simbolo del design moderno e della vita avanguardistica, fonte continua di ispirazione.
Il titolo «The Whole World a Bauhaus» è una citazione dello studente e insegnante Fritz Kuhr (1928). Allude al fatto che la Bauhaus ha ridefinito i parametri di arte, artigianato, e tecnologia quando Walter Gropius ha dichiarato che lo spirito del design è quello di includere l’intero spettro del design così come della pratica sociale in ogni senso.
«The Whole World a Bauhaus» è divisa in 8 capitoli, ciascuno focalizzato su un aspetto del lavoro e della vita della Bauhaus tra il 1919 e il 1933. La sezione «Floating /Galleggiando» esplora l’interesse della Bauhaus per la leggerezza e guarda a at how glass and skeleton frameworks dematerialized architecture, or how the cantilever chair resting on air became symbolic of an entire design movement.
Il capitolo su «Experiment» presenta oggetti risultati da una ricerca di materiali e dello spazio, le cui dimensioni, proporzioni, e testing of materials erano stati anche disegnati perché la produzione di massa diventasse una cosa possibile.
Mentre «Total Work of Art»/Opera d’arte totale» guarda alla sintesi delle arti, di arte e scienza, di arte e vita, il capitolo sulla «Community /Comunità», presenta oggetti chiave che documentano la vita quotidiana alla Bauhaus, inclusi i party.
Il capitolo «New Man/Uomo Nuovo», mostra come la Bauhaus non fosse solo basata su politiche utopiche di sinistra, ma che esplorasse anche altre politiche radicali e nuove identità filosofiche.
Il capitolo «Art, Crafts, Technology/Arte, artigianato, tecnologia» presenta i workshop svolti nella Bauhaus e prodotti che ne sono risultati, mentre «Radical Pedagody/Pedagogia Radicale», guarda all’organizzazione e alla pratica didattica della Bauhaus. Il capitolo intitolato «Incontri/Encounters» esplora le relazioni interculturali incoraggiate attraverso seminari, i numerosi visitatori dal mondo, le diverse collezione della Biblioteca, cosi come dalla ricerca di nuove forme di design. Erano molto stretti i contatti con la scuola Vkhutemas art school a Mosca, per esempio, mentre Mies van der Rohe spingeva molto l’internazionalizzazione della scuola attraverso una serie di partnership con gli Stati Uniti.
La seconda parte della mostra presenta case studies da Città de Messico, Buenos Aires, Casablanca, Santiago del Cile, Mosca, Stoccarda e gli Sati Uniti, per mostrare come i topics della Bauhaus avessero influenzato il pensiero su scala internazionale anche negli anni ’20, prima che a seguito della sua chiusura dopo il ‘33, gli insegnanti migrassero altrove con le loro idee.
In concomitanza con la mostra lo ZKM organizza «bauhaus.film.expanded» che riprende l’idea del teatro totale che il direttore della Bauhaus Walter Gropius aveva disegnato per Erwin Piscator nel 1926/27. Un lavoro sullo spazio avvalendosi di 12 proiettori con l’intenzione di «set the space under film».Questa proiezione multipla conteneva l’idea visionaria del cinema espanso. I film, di diversa durata scorrono in loop rinascendo nello spazio e tra di loro sempre con nuovi significati scaturiti dal loro diverso modo di relazionarsi. Un omaggio all’immaginario filmico della Bauhaus.
«The Whole World a Bauhaus», ZKM – Zentrum für Kunst und Medientechnologie, Karlsruhe, Germany, 26.10 – 16.02.2020
«Bauhaus. Film Expanded, ZKM – Zentrum für Kunst und Medientechnologie, Karlsruhe, Germany, 08 – 02 – 17.05.2020