Il linguaggio scritto e quello delle immagini della cultura pop e della storia collegano l’antico potere dell’alfabetizzazione, culla dell’intelligenza collettiva ancor prima della stampa, con quello delle icone moderne e dei mezzi di comunicazione. Il mutare della parola e della scrittura, sono fortemente condizionati dalla mutata percezione spazio-temporale così come questa è stata influenzata sotto il forte impatto del progresso tecnologico. L’emancipazione della scrittura dal suo riferimento fonetico non è cosa nuova; nonostante sia sempre critico poter attribuire un momento preciso della sua nascita, si può certamente dire che un capitolo importante di questa storia ha inizio nel XIV secolo quando l’invenzione della stampa ha reso la calligrafia anonima. In tempi recenti, e in particolare con l’avvento delle avanguardie all’inizio del XX secolo, l’arte ha liberato la la scrittura e la parola, dalle costrizioni bidimensionali del foglio e dalla griglia della logica strutturale del testo; le ha permesso così di librarsi nello spazio nella forma iconica di immagini. L’interesse di gallerie e musei verso queste tematiche in questi ultimi anni è cresciuto notevolmente. Lo ZKM, storica istituzione tedesca di Karlsruhe dedicata all’arte multimediale, presenta in questi mesi TYPEMTION, una mostra che, a partire da lavori analogici esemplari, ha attraversato i cambiamenti nell’uso e nel significato della scrittura e delle immagini con l’avvento del digitale e nell’era dell’informazione, sempre più mobili, sempre più esteticamente autonomi.
Si tratta di un progetto collaborativo dello ZKM con Experimental Media Lab at the Saar Academy of Fine Arts, con la FACT Foundation for Art and Creative Technology (Liverpool) e gli istituti Goethe di tutto il mondo. Il progetto– come lo ZKM afferma nella press release – rappresenta un tentativo di elencare per tipologie e di presentare pubblicamente script films, classici popolari così come meno conosciuti o meno facilmente accessibili, di venti diversi paesi dal 1895 ad oggi. (…) Ora è possibile rettificare i rigidi pregiudizi che conferiscono una determinata direzione del rapporto tra immagine e parole. Gli script films illustrano in modo in cui la scrittura tipografica, a lungo presentata come forma statica, si è trasformata, attraverso gli strumenti elettronici in sistemi simbolici dinamici, flessibili, multimediali»
L’uso tipografico nell’arte e nelle varie discipline è quindi un racconto parallelo che, al meglio, illustra nuovi cambiamenti sociali alla luce della cultura digitale e dell’informazione. Le opere presentate declinano l’ interesse transdisciplinare dei curatori manifestato nella scelta di includere films, pubblicità, video musicali o installazioni mediatiche. Ci sono solo pochi giorni per poterla visitare. Se avete possibilità di visitarla non perdetela! Si tratta di opere storiche che raccontano un argomento sempre più di grande attualità!
TYPEMOTION, a cura di Prof. Dr. Bernd Scheffer, Dr. Christine Stenzer, Dr. Soenke Zehle, in collaboration with Prof. Peter Weibel (ZKM) – ZKM- Zentrum für Kunst und Medientechnogien, Karlsruhe, Germany , 15.11.2013 – 12.01.2014. Tra gli artisti in mostra: John Baldessarri, Saul Bass, Kyle Cooper, Silvie and Chérif Defraoui Marcel Duchamp, Thomas Alva Edison, Fluxus Heidelberg, Gary Hill, FerdinandKriwet, Jan Lenica, Antoni Muntadas, Dennis Oppenheim, Stephen Partridge, Dan Perri, Peter Rose, Gerard Rühm, Eino Ruutsalo, Paul Sharits, Daniel Szczehura, Timm Ulrichs, Paul Wegener, Robert Wiene.
Immagini
(1 cover) Christian Weckerle, «Itsy Bitsy Teeny Weenie», Germany 1995, Music Clip, Videostill, © Christian Weckerle; (2) Esteban Sapir, «La Antena», Argentina, 2007 Silent Film / Art-house Film Video Still © Esteban Sapir; (3) Mark Boswell, «The End of Copenhagen», USA 2004 Video Art Videostill © Mark Boswell; (4) Michael Heß, «Auflösen» [to dissolve] resulting from the project Typo & Animation, University Anhalt, FB Design Prof. Angela Zumpe Germany 2004, Animation, Videostill © Michael Heß