La mostra Videobrasil Collection in Context #2 prende le mosse dalla politica di attivazione della raccolta della Associação Cultural Videobrasil, presentando le opere dell’artista polacco Karol Radziszewski e dell’artista brasiliano Vitor Cesar allo spazio Galpão VB. I due artisti sono stati invitati a partecipare alla seconda edizione del progetto della Associação per artisti residenti e presentano opere d’arte che indagano, attraverso diversi criteri, i concetti di raccolta e di archivio.
Il progetto Videobrasil in Context #2 è nato dalla partnership tra Videobrasil, il programma curatoriale A-I-R Laboratory per artisti residenti – gestito dal Centro di Arte Contemporanea Ujazdowski Castle – come parte di un programma volto a promuovere la cultura polacca in Brasile, organizzato da Culture.pl nel 2016. Sia Videobrasil, sia Ujazdowski Castle sono realtà riconosciute per il loro coinvolgimento sulla scena dell’arte contemporanea e associate con le più importanti collezioni artistiche nei rispettivi paesi. Hanno accolto gli artisti per una prima visita di due settimane, permettendo loro di ambientarsi nella realtà locale e di elaborare una proposta di lavoro per i successivi tre mesi di residenza. Durante il loro periodo di residenza, gli artisti hanno sviluppato le opere d’arte che vengono ora mostrate al pubblico di San Paolo, all’interno della mostra Videobrasil Collection in Context # 2.
Nell’installazione Anfibologia, tradução, Vitor Cesar considera lo spazio urbano come un archivio aperto, un luogo di incontro dove l’esperienza quotidiana assume nuovi sottili strati di significato (il termine anfibologia è derivato dal greco amphibolia, che nella linguistica moderna sta a significare l’ambiguità o duplicità di significato di una costruzione sintattica, a livello sia conscio, sia inconscio). Creata durante una permanenza residenziale presso l’A-I-R Laboratory, l’opera fa confluire frasi e brevi osservazioni su Varsavia, pronunciate da innumerevoli prospettive e abbina la percezione dell’artista a considerazioni e letture proposte dai suoi interlocutori locali. Trasposta nello spazio Galpão VB, l’opera d’arte occupa le pareti dello spazio espositivo e le supera, stabilendo altri rapporti con l’architettura, allo scopo, espandendo la sua indagine sulla potenza poetica dell’ambiguità e sul carattere plurale delle parole.
Karol Radziszewski presenta il suo Queer Archives Institute (QAI), un progetto di ricerca in continua espansione che recupera da collezioni private materiali grafici e immagini relative all’esperienza queer nei paesi dell’Europa orientale. Nel tentativo di estendere la sua raccolta ad altri paesi del sud geopolitico, l’artista incorpora nel QAI materiali che consentono una breve ricostruzione della storia della presenza di gay, lesbiche e transgender in Brasile. La diversità di testimonianze e periodi storici riuniti da Radziszewski è un tentativo di ripercorrere la genealogia di quelle produzioni, sottraendole finalmente alla morsa dell’occultamento. Come artista residente presso Videobrasil, Radziszewski ha estratto dalla Collezione del Festival tre opere che trattano di questioni di genere e sessualità, instaurando un prolifico dialogo con il QAI. La mostra presenta video di Rita Moreira (Temporada de Caça, 1988), Rafael França (O profundo silêncio das coisas mortas, 1988) e Virginia de Medeiros (Sergio e Simone, 2010). Il 16 aprile, alle h.15.00, la proiezione del suo precedente film, Kisieland (2012), sarà proposta come parte dell’attività pubblica del programma, a seguito della quale l’artista discuterà del Queer Archives Institute (QAI).
Viste fianco a fianco, le opere di Cesar e di Radziszewski mostrano due dimensioni complementari dell’attività di archiviazione e raccolta. Sia operando con ciò che è pubblicamente noto, sia indagando in profondità un certo tipo di produzione culturale, gli artisti fanno luce su ciò che rimane silente, ma che è comunque parte della nostra esperienza quotidiana del mondo. In questo modo, la mostra Videobrasil Collection in Context #2 offre una rivisitazione del significato di raccolta, affermando nello stesso tempo la sua rilevanza storica e la sua attualità”, dichiara la curatrice e direttrice generale della Associação Cultural Videobrasil, Solange Farkas.
Accanto all’esperienza dello spostamento e dello scambio, e al di là delle opere in mostra allo spazio Galpão VB, il progetto Videobrasil in Context #2 implica anche la commissione di un’opera a ciascun artista e l’integrazione di tali opere nelle collezioni della Associação e di Ujazdowski Castle. Vitor Cesar ha relizzato la pubblicazione “Anfibologia, tradução – observar construções atravessando monumentos”, la cui uscita è prevista in concomitanza con l’esposizione allo spazio Galpão (data da confermare). Karol Radziszewski sta attualmente producendo un film, che si prevede sarà completato entro la fine dell’anno.
Videobrasil Collection in Context #2, presso lo spazio Galpão VB, presenta un’opera creata dall’artista sudafricano Haroon Gunn-Salie, risultato della prima edizione dello SP-Arte/Videobrasil Prize. Agridoce [Dolceamaro] è un’opera site specific che si occupa del disastro del crollo della diga di Mariana, Minas Gerais, ricostruendo l’esperienza dell’incidente a livello materiale ed emotivo. Le opere d’arte, sviluppate in collaborazione con residenti locali, danno luogo a un monumento commemorativo del disastro ambientale, attraverso la materializzazione della memoria collettiva dell’evento e il recupero della dimensione umana della storia. Anche questa mostra resterà aperta fino all’11 giugno. Per saperne di più: www.videobrasil.org.br (dal comunicato stampa)
Karol Radziszewski
Artista multidisciplinare, film-maker e curatore, Karol Radziszewski ha conseguito un master presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, nel 2004. Adottando una metodologia basata sull’archiviazione, intreccia tra loro diversi riferimenti culturali, storici, religiosi, sociali e di genere. È direttore di DIK Fagazine, una rivista che coniuga ricerca su archivi queer e contributi dell’arte contemporanea. È anche fondatore del Queer Archives Institute. Le sue opere sono state esposte presso il Museo Nazionale, il Museo di Arte Moderna, la Galleria Nazionale Zacheta (Varsavia, Polonia); la Kunsthalle Wien (Vienna, Austria); il New Museum (New York); il Cobra Museum (Amsterdam, Paesi Bassi); il Museo di Arte Contemporanea di Wroclaw (Polonia) e il Muzeum Sztuki di Lodz (Polonia). Ha esposto anche presso biennali internazionali tra cui PERFORMA 13 (New York); la 7a Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Göteborg (Svezia); la 4a Biennale di Praga (Repubblica Ceca) e la 15a WRO Media Art Biennale (Wroclaw). Karol Radziszewski vive e lavora a Varsavia.
Vitor Cesar
Artista visuale e designer. La sua pratica artistica si basa su diverse concezioni della dimensione pubblica e su aspetti della vita quotidiana. Sviluppa progetti grafici in collaborazione con artisti e organizzazioni culturali. Vitor Cesar ha studiato Architettura e Urbanistica presso l’Università Federale di Ceará (2003) e ha completato un master in Arti Visive presso la Scuola di Comunicazione e Arte dell’Università di San Paolo (2009), con una ricerca sul concetto di spazio pubblico nelle pratiche artistiche. Nella città di Fortaleza, è stato membro del gruppo di studio sull’arte Alpendre, del gruppo Transição Listrada (1999-2004), che ha realizzato varie iniziative e performance in città, e ha fondato BASE, un luogo per incontri, dibattiti e mostre. In collaborazione con Graziela Kunsch, Cesar ha organizzato il progetto Arte e esfera pública (2008). Dal 2005 lavora al progetto Basemóvel. Ha prodotto le mostre Descrito como real, in collaborazione con Enrico Rocha, presso il Centro Culturale di San Paolo (2015); Anfibologia, reciprocidade, al Museo Sperimentale El Eco di Città del Messico (2013); il suo lavoro è stato presentato nelle mostre collettive Mano Fato Mano, presso il Centro Culturale di San Paolo (2014); alla 33a edizione di Panorama di Arte Brasiliana, al Museo di Arte Moderna di San Paolo (2013); e all’8a Biennale del Mercosul, a Porto Alegre (2011). È membro del collettivo O Grupo Inteiro insieme a Carol Tonetti, Claudio Bueno e Ligia Nobre. Vitor Cesar vive e lavora a San Paolo.
immagini (cover 1) Ryszard Kisiel 1985_1986 (2) Intervencao 1. Vitor Cesar © Bartosz Gòrka (3) Intervencao 3.Vitor Cesar © Bartosz Gorka (4) Queer Archives Institute research materials (5) Karol Radziszewski – Kisieland. Film still, 2012